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•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Ehilà!!!! Buongiorno a tutte!!! MI sto domandando come mai non abbia ancora postato la mia ff su qeusto forum... O.o mah, comincio ad essere esaurita. V.V
Vorrà dire che rimedierò adesso! ^^
Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Los Angeles
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da me
Note dell’autrice: Avviso fin da subito che POV sarà un po’ di Robert e un po’ di Elettra (il personaggio inventato), anche se in alcuni cap ci sarà solo lei. (PICCOLO RIASSUNTO!!!) La storia parla proprio di lei, una ragazza italiana da poco trasferitasi a Los Angeles, ma con tanta voglia di conoscere gente nuova. Ed è proprio quello che le accadrà, anche se nel suo piano non era previsto un certo attore famoso dagli occhi cristallini che tante volte l’ha fatta sognare. Si incontrano per caso, sotto il sole californiano; come si dice, quando il destino ci mette lo zampino…
Spero di avervi incuriosito e non mi resta che lasciarvi alla lettura. Un mega bacio a tutti.What do you live for? I live for you
=Los Angeles=
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIN!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Un trillo acuto, fastidioso ed insistente si diffuse x la stanza.
Allungai un braccio fuori dalle coperte, cercando a tentoni la sveglia, e senza, ovviamente, trovarla.
Aprii un occhio insonnolito e finalmente trovai il pulsante che avrebbe interrotto quel suono infernale.
Riuscii a sbirciare l’ora: le 7.30.
Con un enorme sforzo di volontà riuscii ad aprire anche l’altro occhio e a sollevare la testa dal cuscino, cercando di svegliarmi del tutto: l’università aspettava.
Come un automa mi misi a sedere sul letto, mi alzai in piedi e mi diressi verso la grande finestra della mia camera, spalancandola.
L’accecante luce del sole mi ferì gli occhi, obbligandomi a strizzarli: era caldo e piacevole sulla mia pelle ancora intorpidita dal sonno e solo un’arietta fresca e leggera rivelava il periodo dell’anno in cui ci trovavamo.
Era Gennaio inoltrato ed erano ormai sei mesi che io, Elettra Bertani, mi trovavo lì a Los Angeles.
Mi misi a guardare il panorama mentre la mia mente si perdeva nei ricordi.
Era stata una decisione quasi improvvisa, la mia, di trasferirmi in America per studiare.
Sono sempre stata una ragazza timida e anche un po’ imbranata: il mio sogno era sempre stato quello di andare all’estero e vivere lontano da quella che era stata la mia patria per oltre 19 anni, l’Italia.
Mai avrei pensato di trovare il coraggio di lasciare tutto e tutti per venire qui, nella città degli angeli.
- Eleeeeee!! Sei sveglia?- mi chiese Jenny, una delle mie coinquiline, entrando nella stanza come un uragano.
- Si, sono sveglia. E anche se non lo fossi, non avrei resistito alla tua voce soave.- la presi in giro, voltandomi per guardarla.
Lei mi fece la linguaccia, mentre io le sorridevo con dolcezza.
Tra le ragazze con sui vivevo, Jenny era quella con cui avevo legato di più: era alta e bionda, con intensi occhi verdi ed una carnagione perennemente abbronzata.
In altre parole, era la tipica bellezza californiana.
- Jen, potresti evitare di urlare come un’ossessa alle 7.30 di mattina?-
Questa era Christine, l’altra ragazza con sui condividevo l’appartamento: lei, a differenza di Jenny, veniva dalla lontana città di New York e la sua carnagione chiara metteva in risalto gli occhi neri e i capelli del medesimo colore.
- Invece di lamentarti datti una mossa, o arriveremo tardi a lezione.- la rimproverò Jenny, scomparendo in cucina per preparare la colazione, mentre Chris si dirigeva in bagno sbadigliando.
Sorrisi guardando le mie amiche bisticciare: volevo loro un gran bene e non so come avrei fatto senza il loro aiuto.
Al mio arrivo in California ero completamente spaesata: non avevo praticamente nulla se non i miei sogni e qualche soldo che avevo lasciato da parte nel corso dell’adolescenza.
Mi trovavo in un bar, in cui ero entrata a caso: mescolavo distrattamente il mio caffè, mentre pensavo che cosa fare della mia vita, quando sentii due ragazze, sedute qualche tavolino più in là del mio, parlare della loro necessità di trovare una terza coinquilina.
E fu così che colsi la palla al balzo: feci un lungo respiro e mi avvicinai.
Quando spiegai loro la mia situazione mi fecero un gran sorriso e mi diedero il benvenuto.
Mi aiutarono ad ambientarmi nella nuova città e soprattutto nella mia nuova università, la “David Geffen School of Medicine” dell’Università della California.
Fu più facile di quel che pensassi, forse perché anche Jenny frequentava i miei stessi corsi: entrambe volevamo realizzare il nostro sogno, quello di diventare medici.
Mi riscossi dai miei ricordi e mi avvicinai all’armadio: mentre contemplavo i miei abiti per scegliere cosa mettere quel giorno, il mio sguardo cadde sulla figura che si rifletteva nel grande specchio.
Non ero mai stata una di quelle ragazze che si potevano definire belle, non come Jenny almeno, ma tuttavia potevo considerarmi carina.
I lunghi capelli scuri e lisci mi ricadevano in disordine sulle spalle, mentre i miei occhi color del mare li guardavano disperati al pensiero di doverli pettinare.
Erano proprio quelle mie iridi azzurre, a detta delle mie amiche, che sapevano incantare e conquistare chiunque.
Afferrai una maglia e un paio di jeans e me li infilai distrattamente, mentre aspettavo che Chris uscisse dal bagno e che la colazione fosse pronta.
Dopo il pasto sostanzioso a base di uova fritte e focacce (Jenny era una maga in questo genere di cose), tutte e tre uscimmo di casa.
Anche Chris frequentava le lezioni nello stesso edificio mio e di Jenny, anche se lei era iscritta ai corsi di giurisprudenza.
Mentre il tram si dirigeva a tutta velocità verso la mia nuova giornata universitaria, il mio sguardo si perse per le immense vie della città californiana, chiedendomi cosa mi avrebbe riservato il futuro.
Non potevo sapere che quello sarebbe stato il giorno che avrebbe rivoluzionato il mio domani.
Bè, spero che come primo capitolo abbia stuzzicato la vostra curiosità!! ^^ Ovviamente è solo un cap introduttivo del personaggio di Elettra... presto arriverà anche il nostro rob, non temete... un bacione a tt!!! ^^. -
m a r t i n a xxx.
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Ciao! Uh, la prima lettrice!
Bene... piacere, Martina ^^
Mi hai incuriosita si, sei riuscita nel tuo intento xD Come inizio è molto carino... non vedo già l'ora di leggere il prossimo capitolo ^^SPOILER (click to view)p.s. lo sai che il tuo personaggio ha quasi lo stesso nome di uno dei miei? xD La tua Christine nella mia si chiama Cristina. praticamente è tradotto xD Se vuoi passa a leggerla se ti va... si chiama "just for now", è iniziata da un po' ma ce la potresti fare. Ovviamente se vuoi eh... Uh che papiro che ti ho fatto xD Spero di non averti annoiata
Edited by m a r t i n a xxx - 11/12/2009, 20:48. -
FRAGOLINANIKY.
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ecco la tua seconda lettrice!!!
la storia è mooltooooooo interessante!
continua presto!!
baci. -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Tu ci credi nel destino?
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da me
Note dell’autrice: Ed ecco il fatidico incontro, miei cari. O forse dovrei dire scontro?? O.o Mah, valutate voi. Intanto io vi propongo questo capitolo, decisivo per la riuscita della ff. In questo cap entra in ballo anche un altro personaggio, Gian, che sarà importante per alcuni capitoli futuri. Mmmh… penso non ci sia altro, quindi, buona lettura. =)What do you live for? I live for you
…Tu ci credi nel destino?…
Anche per quel giorno le lezioni erano finite.
Decisi di pranzare con Jenny e Chris alla mensa dell’università, per poi impegnare il pomeriggio nel piccolo lavoro che mi ero trovata in un bar poco lontano dal mio appartamento.
Non che i miei genitori non mi dessero una mano con le finanze, anzi, mia madre era entusiasta che avessi fatto quel passo che lei non era mai riuscita a compiere, e per questo si era offerta più di una volta di pagarmi l’università e tutto ciò che mi serviva per vivere, incontrando sempre il mio rifiuto: preferivo essere indipendente in tutto e per tutto.
Così, dopo aver salutato le mie amiche, mi diressi verso il “Sweet Dreams Caffè”, in cui lavoravo da ormai 3 mesi.
Anche per quell’impiego dovevo ringraziare Jenny: il proprietario era un suo amico di vecchia data e appena le avevo esposto il mio desiderio di trovare un lavoretto, mi aveva spinto fuori casa e trascinato in quel bar, in cui ero stata subito assunta.
Sorrisi al ricordo, mentre le mie gambe mi trasportavano per le vie di Los Angeles.
Alzai il viso verso il sole, lasciando che mi riscaldasse la pelle: adoravo il clima temperato della California e forse era per quello che avevo lasciato l’Italia: io amavo il caldo.
In quell’istante la suoneria del mio cellulare si fece sentire: i Muse cantavano a squarciagola nella tasca dei miei jeans.
Guardai il display e sorrisi.
- Pronto?- risposi.
- Ehi, piccola! Come stai?- mi chiese la voce dall’altro capo del telefono, giungendo direttamente dall’Italia.
Gianluca, il mio migliore amico: era l’unico, a parte i miei genitori, con cui ero ancora in contatto.
La maggior parte dei miei amici avevano visto la mia partenza come una specie di tradimento, ma per fortuna lui non mi aveva abbandonata: era l’unico legame che ancora mi ancorava alla mia patria.
- Ciao Gian. Tutto bene, tu? Sono appena uscita dall’università.-
- Ancora studi? Ma basta, vai a lavorare.- mi prese in giro lui, facendomi ridere.
- Non voglio rimanere un’ignorante come te. Voglio essere una persona istruita, io.- gli risposi, scherzando.
- E poi, se proprio lo vuoi sapere un lavoro già ce l’ho. Dovrò pure mantenermi in un qualche modo.- aggiunsi.
- E cosa fai? Massaggi i piedi agli attori famosi?-
- Magari. Ho la sensazione che quelli siano pagati profumatamente. No, lavoro in un bar, su suggerimento di Jen.-
- Addirittura? Bè, ormai sei una donna in carriera, allora.-
- La smetti di prendermi in giro? Quando mi vedrai girare per le vie di Los Angeles in limousine farai meno il furbo.-
Continuammo la nostra chiacchierata, punzecchiandoci e prendendoci in giro come era nostro solito fare.
Mi piaceva parlare con lui, non facevamo mai discorsi troppo impegnativi, a meno che non fosse strettamente necessario.
Era il mio migliore amico da ormai 4 anni e non avrei mai pensato di poter instaurare un rapporto così profondo con una persona: era quasi come un fratello, un amico e un fidanzato messi insieme, senza tuttavia coinvolgimenti maliziosi.
- Vabbè, ti saluto. Ti ricordo che qui sono le 10 di sera e ci terrei tanto ad andare a dormire.- disse lui dopo qualche minuto.
- E io ti ricordo che sei stato tu a chiamarmi, pollo.-
- Ok, pollastrella, messaggio ricevuto. Ci sentiamo. Ciao piccola, ti voglio bene.-
- Anche io ti voglio bene. Ciao Gian.- risposi con malinconia e riagganciai.
Stavo per rimettere il cellulare nella tasca quando qualcuno mi urtò, facendolo cadere a terra.
- Ma che cavolo… Stai più attento la prossima vol…- imprecai in italiano, abitudine che non avevo ancora perso.
- Scusami, non volevo. Tutto bene?- chiese una voce roca e profonda.
Sollevai gli occhi per guardarlo in viso e il cuore mi si fermò per quelli che mi sembrarono almeno 5 secondi.
Due occhi azzurri e profondi mi osservavano con un misto di preoccupazione e fastidio.
Ma quello che mi fece rischiare l’infarto fu il fatto che io conoscevo quegli occhi, anche se li avevo sempre e solo visti in fotografie, film e programmi TV.
Quegli stessi occhi azzurri che spesso tormentavano i miei sogni da ormai 2 anni, da quando li avevo incrociati nel film cult dell’anno precedente, “Twilight”.
Quelli erano gli occhi di Robert Pattinson, il mio sogno proibito ed impossibile.
Lo guardai a bocca spalancata, come se davanti a me avessi una sottospecie di alieno, invece di un ragazzo bellissimo e meraviglioso che sognavo d’incontrare da parecchi anni: aveva gli occhi limpidi, anche se un po’ agitati da una preoccupazione di cui non ero a conoscenza, e sul suo viso non vi era traccia di barba o baffi.
Con mio grande stupore riuscii a formulare un pensiero di senso compiuto, rendendomi conto che molto probabilmente, proprio in quel periodo, stavano girando il sequel di “New Moon”, “Eclipse”, che sarebbe uscito nei cinema da lì a pochi mesi.
Non feci in tempo a rispondere alla sua domanda, anche se non ero del tutto certa di esserne in grado, quando la sua testa scattò verso la direzione da cui era arrivato.
- Dannazione!- imprecò.
Poi, senza tanti complimenti, mi spinse contro il muro del negozio alle nostre spalle e appoggiò una mano a lato del mio viso, stampandosi un sorriso sulle labbra.
- Assecondami.- mi sussurrò svelto.
Ma non dovetti fare molto, dal momento che si limitò ad osservarmi negli occhi, che probabilmente erano ancora spalancati e increduli, mentre un gruppo di quelli che sembravano giornalisti, o peggio ancora, paparazzi, ci passava davanti.
Troppo impegnati nell’inseguimento non si accorsero che Robert si era fermato ed era a soli 2 metri da loro.
Passarono oltre, senza degnarci di uno sguardo, fino a scomparire in lontananza.
Quando finalmente non furono più visibili, il ragazzo davanti a me tirò un sospiro di sollievo, allontanandosi e chinandosi per raccogliere il mio cellulare.
- Ecco, tieni.- mi disse porgendomelo, con il sorriso più bello che avessi mai visto.
Io lo afferrai come un automa, il volto ancora impietrito in un’espressione di stupore.
- E scusami ancora per lo scontro, ma quando ci si mettono i giornalisti diventano impossibili.-
In quel preciso istante un cellulare prese a squillare.
Il mio sguardo riuscì ad allontanarsi dal suo volto per posarsi sul telefonino che tenevo in mano, quando mi resi conto che il rumore proveniva dalla tasca della giacca di Robert.
- Pronto?- rispose lui, distogliendo lo sguardo da me.
- Si, lo so, ma ho avuto qualche problema con i giornalisti. Non mi sembrava il caso di farmi seguire, quindi ho dovuto seminarli. Si, ci sono riuscito, tranquilla.-
Mi osservò per un momento con la coda dell’occhio, forse per accertarsi che non me ne fossi andata, cosa del tutto impossibile, visto che le mie gambe sembravano essere andate in sciopero.
- Ok, vi raggiungo subito. Ciao.- e riattaccò.
- Sei sicura che vada tutto bene?- chiese rivolgendosi a me: dovevo avere un’espressione proprio allucinata per suscitare la sua preoccupazione.
Ma la mia bocca non era ancora in grado si emettere suoni (anche le corde vocali erano in sciopero), così mi limitai ad annuire.
- Ok. Scusa ancora, ma ora devo scappare. Ciao.- disse e si allontanò senza più guardarmi.
Non riuscivo a muovermi: il mio corpo non rispondeva ai comandi del mio cervello e i muscoli cominciavano ad indolenzirsi per essere rimasti tesi e immobili fino a quel momento.
Finalmente esalai un respiro, facendomi male ai polmoni: probabilmente avevo trattenuto il fiato senza neanche accorgermene.
Era successo davvero oppure era stato tutto frutto della mia immaginazione?
La cosa non mi avrebbe stupito, spesso mi capitava di avere fantasticherie su un possibile incontro tra me e Robert, ma mai e poi mai avrei immaginato che potesse accadere veramente.
Finalmente mi decisi a muovere le gambe, che mi trasportarono verso il mio dovere, mentre la mia testa era ormai partita per chissà quale destinazione.
Ecco il secondo cap... che ne pensate??? ^^
Che bello, h già due lettrici!!! *.*
Grazie mille a martina xxx e FRSGOLINANIKY per i commenti... ^^ Un bacione grande a tt...
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m a r t i n a xxx.
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Accidenti che effetto! xDD
Praticamente Robert l'ha fatta diventare una statua, nemmeno riusciva a parlare! Ma è comprensibile, Rob può fare quell'effetto effettivamente u.u
Con chi era al tel? uhm... muble muble, chissà se lo scopriremo mai! Comunque ora si devono incontrare di nuovo, possibilmente "in"contrare e non scontrare xDD Sperando sempre che lei si riprenda eh, non la far finire sotto ad una macchina o qualcosa del genere
Posta presto, un KiSS!. -
FRAGOLINANIKY.
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uddio è diventata una statua poverinaaaa!!! bè, si Robert ha delle controindicazioni...!
bellissimo capitolo!
ora, come dice Marty , bisogna ke si incontrino di nuovo! Eh si!!!
posta presto tesò!!. -
m a r t i n a xxx.
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CITAZIONE (•°o.O Cy_Pattinson O.o°• @ 18/12/2009, 18:46)Ma prometto che il prox cap (dove il nostro idolo sarà presente, x non andarsene mai più! )
Oh che bella notizia! Bene, bene... aspetto allora ^^
Uh uh, festa importante in arrivo eh...
Non vedo l'ora di leggere, si si!
Buon Natale anche a te allora se non posterai più entro il 25...
Un bacione!. -
FRAGOLINANIKY.
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che beeellooooooooo!!! si incontreranno di nuovo finalmente!!!
non vedo l'ora!
posta presto!!! *Me curiosa*. -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Party time
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da me
Note dell’autrice: Rieccomi qui, dopo il mitico Natale!! Peccato che sia già passato... E riecco qui il nostro idolo! Finalmente in questo capitolo torna.. Qui compariranno anche i personaggi del cast, o almeno uno di loro, gli altri nella prossima puntata!! Inoltre in questo cap comincia il POV di Robert. Buona lettura!!!What do you live for? I live for you
…Party time…
Quando mi risvegliai, la mattina dopo, mi ci volle un po’ prima di capire il motivo di tanta euforia, ma quando mi ricordai l’appuntamento che avevo quella sera, il sorriso mi spuntò sul viso.
Mi catapultai giù dal letto e questa volta fui io e precipitarmi in camera di Jenny.
- Jen!! Sei sveglia?- entrai urlando.
- Ele, sei impazzita. Ma lo sai che ore sono?- mi chiese lei, ancora addormentata.
Mi bloccai di colpo, temendo che fosse davvero troppo presto, e sbirciai la radiosveglia sul comodino.
- Jen, sono le 10.- le feci notare, sorridendo.
- Mmmh… è presto.- si lamentò ancora lei, voltandosi dall’altra parte.
- Ok. E pensare che volevo andare a fare shopping…-
Come da me previsto, la parolina magica ebbe il suo effetto: quando Jenny sentiva parlare di shopping non la fermava nessuno.
- E non potevi dirmelo subito? Vado a svegliare Chris.- esplose la mia compagna, saltando letteralmente giù dal letto, come una molla.
Risi della sua reazione e anche io mi diressi verso la cucina: quella mattina toccava a me preparare la colazione.
Quando tutte e tre ci fummo sedute a tavola, esposi loro la mia idea: volevo assolutamente prendere un vestito nuovo per quella sera.
Ovviamente entrambe furono d’accordo con me e accettarono la mia proposta con entusiasmo.
Così passammo l’intera mattinata a vagare per i negozi, ridendo di quelli più strani e divertendoci come matte.
Finalmente riuscimmo a trovare qualcosa che ci soddisfacesse: Jen acquistò una minigonna nera aderente e una camicetta rossa a mezze maniche, il tutto abbinato ad un paio di stivali con il tacco alto anch’essi neri; Chris fu più sobria, comprando un paio di jeans blu scuro e una canottiera azzurra con i brillantini; io, invece, andai sul sexy e feci mio un adorabile vestitino beige con gli strass, molto corto, da abbinare alle decolté nuove, del medesimo colore.
Passai il pomeriggio a lavorare al bar, cercando di non pensare alla serata che mi aspettava per riuscire a concentrarmi meglio sul lavoro, ma con scarsi risultati.
Avevo chiesto a Jim di poter staccare un po’ prima, per avere tutto il tempo di prepararmi, così alle 6.30 ero già a casa.
La festa cominciava alle 22, ma non volevo rischiare di dover fare le cose di corsa: mi conoscevo e sapevo che ci avrei messo un sacco di tempo.
Avevo deciso di lasciare i capelli sciolti e di indossare un paio di orecchini ad anello, in modo che si notassero in mezzo alla massa di capelli che mi ritrovavo.
Alle 21 in punto eravamo già fuori di casa: Chris e Jen stavano d’incanto nei loro abiti nuovi e anche loro dissero altrettanto di me.
Salimmo sulla mia auto, una Mercedes nera decappottabile, piccolo sfizio che mi ero tolta qualche mese prima: dovevo ammetterlo però, per quell’acquisto mi aveva aiutata mamma.
Arrivammo davanti alla discoteca che erano ancora le 21.15, così scendemmo e ci dirigemmo verso l’entrata, aspettando che fosse il momento di entrare.
- O mio dio, o mio dio, o mio dio!- esclamò improvviasamente Jen.
- Che c’è? Chi hai visto? C’è Rob?- chiese Chris allarmata, guardandosi intorno.
- No, è che non sto più nella pelle. Quand’è che ci fanno entrare?- si lamentò Jenny, saltellando da un piede all’altro e scatenando l’irritazione della mia amica per il falso allarme.
Le guadai sorridendo: anche io non vedevo l’ora che iniziasse la festa, o per meglio dire, non vedevo l’ora di vedere Robert, ma cercavo di rimanere calma, per evitare di rifare la pessima figura del giorno precedente.
Non potevo tuttavia nascondere a me stessa il cuore batteva già a mille.
Finalmente, verso le 22 meno un quarto, si aprirono le porte e la gente cominciò ad entrare; guardandomi intorno notai che la maggior parte erano ragazzine sui 16 anni, sicuramente lì per vedere il loro idolo.
Anche loro non stavano più nella pelle e ogni tanto lanciavano gridolini eccitati, convinte di aver intravisto Robert.
Ma da quel lato ero tranquilla; ero sicura che lui e gli altri sarebbero arrivati molto più tardi.
La festa cominciò alle 10 in punto; la musica si fece sentire, mentre il Dj si dava da fare con i dischi.
Io, Jen e Chris ci gettammo subito in pista: amavamo ballare e scatenarci, era un ottimo modo per scaricare la tensione della settimana.
Molti occhi appartenenti al genere maschile si soffermavano su di noi, molti dei quali erano per me, come sottolineò Jen più di una volta: la odiavo quando sottovalutava la sua bellezza e, soprattutto, sopravalutava la mia.
Erano ormai le 23.30 passate e del cast non vi era traccia.
- Vado a prendere qualcosa da bere!- urlai ad un certo punto alle mie amiche, cercando di farmi sentire al di sopra del frastuono.
Entrambe mi fecero cenno di aver capito, così mi allontanai, cercando di farmi spazio tra quella massa di gente compatta.
Non senza poche difficoltà, riuscii a raggiungere il bancone e ad ordinare un sex-on-th-beach.
- Ecco a te.- mi disse il barista, porgendomi il bicchiere con un ampio sorriso.
- Grazie.- gli risposi, sorridendo a mia volta.
Sorseggiai la mia bevanda, guardandomi intorno quando udii qualcuno vicino a me.
- Un gin-lemon, per favore.-
Rimasi pietrificata quando riconobbi quella voce roca e sensuale, che avrei riconosciuto tra altre mille voci.
Mi voltai, cercando di mantenere la calma e fingendo indifferenza.
Anche lui mi guardò per un attimo, più per caso che per curiosità.
Ma dopo aver preso la sua ordinazione e aver ringraziato il barman, il suo sguardo tornò su di me.
- Ehi, ma non ci siamo già visti da qualche parte?- mi chiese infine, dopo avermi osservato per parecchi secondi.
- Non saprei.- risposi vaga, fingendo quasi di non averlo riconosciuto e cercando di mantenere un tono tranquillo.
- Ora ricordo. Sei quella ragazza che ho “investito” ieri pomeriggio.- esclamò infine.
L’unica cosa che riuscii a pensare fu: Wow! Si ricorda di me!
- Scusa ancora per ieri, non volevo aggredirti così per poi scappare subito.- continuò lui ridendo.
- Mi hai perdonato vero?- chiese infine, sollevando un sopracciglio.
Cercai di mantenere un respiro regolare davanti al suo viso mozzafiato, mentre cercavo di rispondere in modo adeguato.
- Ovvio che si. Non preoccuparti, la colpa è stata anche mia, ero distratta e non ti ho visto arrivare.- gli risposi sorridendo: stranamente la voce non mi tremava, e anche io cominciavo a sentirmi più tranquilla.
- Meno male, non mi sono fatto un’altra nemica.-
Ridemmo entrambi, rompendo così quella tensione che si era creata, o almeno che si era creata da parte mia.
- Comunque ieri non mi sono presentato. Piacere, sono Robert. Anche se forse mi hai riconosciuto.- si presentò: oh, no, ancora quel sorriso!
- Si, anche se ho fatto un po’ fatica con questa luce. Comunque piacere, io sono Elettra.-
- Electra?-
- No, Elettra, con due T. è italiano.- gli spiegai sorridendo.
- Sei italiana?- mi chiese lui quasi incredulo.
- Si. Mi sono trasferita qui da qualche mese, ma io sono di origini italiane.-
- Wow. Bè, complimenti hai un inglese perfetto.-
- Ti ringrazio.-
Il silenzio ricadde tra di noi, mentre entrambi sorseggiavamo le nostre bevande.
- Ehi, Rob, finalmente ti ho trovato.-
Ci voltammo tutti e due: davanti a noi c’era Kellan Luzt, interprete di Twilight e collega di Robert.
Per fortuna almeno lui non mi fece alcun effetto: non che non lo trovassi bellissimo, ma non aveva su di me l’ascendente che aveva Robert.
- Si, scusami, ero venuto a prendere qualcosa da bere.- gli rispose Pattinson.
- Sbrigati, abbiamo le interviste da fare, lo sai. E poi dobbiamo salire sul palco.-
- Lo so, lo so. Arrivo. Devo andare.- disse poi rivolto a me.
- Certo, non preoccuparti.- gli risposi.
Mi guardò per alcuni secondi, indeciso se aggiungere qualcosa oppure no.
- Ti ritrovo qui più tardi?- mi chiese infine: oddio, voleva rivedermi!
- Non so. Può essere. Altrimenti sarò qui in giro.- gli risposi.
- OK. Allora ciao. Mi ha fatto piacere conoscerti.-
- Anche a me. Ciao.-
Ed insieme si allontanarono.* * *
- Ehi, chi era quella?- mi chiese Kellan, appena ci fummo allontanati abbastanza da non farci sentire da lei.
- Una ragazza che, se si può dire, ho investito ieri mentre cercavo di seminare i giornalisti.- gli risposi alzando gli occhi al cielo: impossibile che Kellan si facesse gli affari suoi.
- Wow, un vero e proprio incontro del destino.- mi prese in giro il mio collega, ridendo sornione.
- Pensala come ti pare, Kell.- risposi annoiato.
- Eddai, non fare quella faccia. È una tua fan, quindi potrebbe caderti tra le braccia con un tuo semplice gesto. E poi è anche carina.- aggiunse voltandosi a guardarla.
Mi voltai a mia volta e vidi che non ci aveva seguiti con lo sguardo: si, era carina, almeno quello dovevo concederglielo a Kellan.
- Si è carina, ma sai che non mi piace abusare della mia popolarità. E poi non mi sembrava tanto una mia fan. O se lo è, è diversa dalle altre.-
- Perché dici così?- mi chiese il mio amico.
- Bè, quando mi ha visto non si è messa ad urlare e saltare come una pazza, come fanno la maggior parte di loro. E poi sembrava quasi che non mi avesse riconosciuto.- gli spiegai.
- Magari è una fan speciale.- mi prese in giro Kellan, con tono malizioso.
Mi voltai ancora una volta a guardarla: stava ancora sorseggiando la sua bevanda, senza fretta.
La osservai meglio: il vestito beige corto le metteva in risalto le forme perfette, aveva gambe lunge e affusolate, lasciate scoperte dall’abito e messe in risalto dai tacchi alti.
Si, dovevo ammetterlo, era molto carina.
- Ok, Rob, ora torna tra noi. Ci pensi dopo alla tua cenerentola. Abbiamo un’intervista da fare.- mi risvegliò Kellan.
E mi trascinò con sé, al di là di un separé allestito per l’occasione, mentre Elettra scompariva dalla mia vista.
Ma ciao mie care!!! Come avete passato questo Natale???? Peccato sia già passato...
Ma ora arriva il... CAPODANNO!!!!!!!! ^^
Grazie mille a m a r t i n a xxx e a FRAGOLINANIKY, come sempre!!!
Ormai siete diventate le mie lettrici preferite!!! (anche xkè siete le uniche!!! XDXD)
Un bacione immenso!! ^^
Edited by •°o.O Cy_Pattinson O.o°• - 8/4/2010, 15:46. -
m a r t i n a xxx.
User deleted
Uhh... incontro al bar eh? xD
Ma certo che la ritrovi Rob xD Anche se dove andare via sono sicura che si farà trovare...
Brava, posta presto cara ^^
Eh si, Natale già finito purtroppo...ma ora c'è capodanno si xD
baciiiix. -
FRAGOLINANIKY.
User deleted
tesò ke bello si sono rivisti!!!
io adoro Kellan !! è sempre il solito simpaticone!
*Magari è una fan speciale!*
posta presto cara!!. -
!.golden.angel.!.
User deleted
Ma tanto o la ritrova o la ritrova quindi...XD
Pardon, non mi sono presentata XD Sono una tua nuova lettrice *-*-*
Mi incuriosisce sta storia *ç*
Posta prestoooo
xoxo Angy <3. -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Meeting
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da meWhat do you live for? I live for you
…Meeting…
- Ok, abbiamo finito. Grazie mille ragazzi.- mi disse la giornalista, stringendomi la mano.
Risposi al suo sorriso, anche se mi rendevo conto che il suo sguardo mi diceva più che altro: “Saltami addosso”.
Pure le professioniste ci si mettevano adesso?
Mi allontanai velocemente insieme agli altri, temendo che non si facesse fermare dal pubblico e finalmente tornai nella sala da ballo.
Non potei fare a meno di far vagare il mio sguardo fino al bancone del bar, ma come mi aveva avvisato lei poco prima, Elettra non era più lì.
Non sapevo nemmeno io perché, ma quella ragazza aveva qualcosa che aveva attirato la mia attenzione.
A parte il suo corpo da urlo, come mi avrebbe fatto notare Kellan.
Ma non era stato il suo corpo ad attirarmi, non ero una persona così superficiale; forse era stato il fatto che non mi era saltata addosso o non si era messa ad urlare “mordimi” o “oddio, ma tu sei Edward Cullen” a sollecitare il mio interesse.
Kellan era convinto che fosse una mia fan: e se invece non lo era? Se invece fosse semplicemente venuta alla festa con la voglia di ballare?
- Stai cercando la tua bella?- mi riportò alla realtà il mio collega “preferito”.
- Chi è la tua bella?- chiese curioso Taylor, che come al solito seguiva a ruota Kellan, quando si trattava di prendermi in giro.
- Una tipa mozzafiato che ha conosciuto al bar.-
- Wow! E bravo il nostro Rob. Non perdi tempo, eh?- mi prese in giro Tay, guardandomi con sguardo malizioso.
- Non cominciate voi due. È semplicemente una ragazza con cui mi sono scontrato ieri mentre scappavo dai giornalisti.- ripetei per la seconda volta quella sera.
- Allora è stato proprio un colpo di fulmine.- aggiunse il mio rivale del grande schermo, facendomi l’occhiolino.
Alzai gli occhi al cielo senza rispondere: era inutile cercare di ragionare con quei due.
Potevo capire Taylor, aveva 18 anni, e comunque faceva certi commenti sempre e solo scherzando, ma Kellan doveva farne a breve 25, speravo che fosse un po’ più maturo, ma era sempre il solito bambinone.
Avrei osato dire che tra i due il più maturo era proprio Tay.
- Chi è che ha avuto un colpo di fulmine?-
- Ash, ti prego, non ti ci mettere anche tu.- risposi esasperato alla mia collega.
Ashley mi guardò senza capire, mentre io mi allontanavo.
- Ricordati che tra poco dobbiamo salire sul palco.- sentii urlare Kellan.
Sventolai una mano per far capire che avevo capito, senza però voltarmi.
Nonostante le prese in giro dei miei amici, non potei fare a meno di cercare Elettra con lo sguardo.
Avevo voglia di parlare ancora con lei, di avere una conversazione con una persona che non mi saltasse addosso nel giro di 5 secondi.
Finalmente la intravidi in mezzo alla folla: era seduta ad uno dei divanetti insieme a due sue amiche.
Mi appoggiai al muro dietro di me e la osservai, cercando di ignorare gli sguardi e i gridolini che mi circondavano.
Non sapevo se avvicinarmi oppure no: avevo paura di disturbarla o di causare qualche effetto imprevisto tra le sue amiche.
Finalmente Elettra si alzò e si allontanò verso il bar, così mi affrettai a raggiungerla.
- Alla fine ti ho ritrovata sempre qui.- le dissi, attirando la sua attenzione.
Lei si voltò, guardandomi stupita, e per la prima volta riuscii a perdermi nel suo oceano.* * *
Ancora una volta mi si fermò il respiro: possibile che dovesse apparire sempre così all’improvviso? Mi voleva morta?
Mi voltai cercando di mantenere la calma e il suo sorriso mozzafiato mi investì come una secchiata d’acqua gelida.
Mantenni il respiro regolare, mentre rispondevo.
- Ehi, ciao. Già finite le interviste?- gli chiesi, sorridendogli.
Avevo passato l’ultima mezz’ora cercandolo tra la folla, ma quello di certo non lo avrei detto a lui.
- Grazie al cielo si. Anche se ora mi tocca salire sul palco.- mi rispose, con una smorfia.
- Questi sono gli inconvenienti dell’essere uno degli attori più desiderati degli ultimi anni.- osservai ridendo.
Mi vergognai subito di quello che avevo detto, ma cercai di non farlo notare: in fondo era una cosa vera.
- Già. Ma a volte è particolarmente stressante.- mi rispose, ridendo insieme a me.
Rimase a guardarmi, mentre ordinavo da bere per Jenny e Christine.
- Ti ho visto con le tue amiche, ma non sapevo se avvicinarmi. Poi ho visto che ti sei alzata…- disse poi, senza concludere la frase, come se non sapesse bene cosa aggiungere.
Il cuore mi schizzò in gola: voleva dire che mi stava osservando da un po’? Oddio, era particolarmente imbarazzante: chissà cosa avrei potuto fare in quei minuti.
- Già. Jen e Chris volevano bere qualcosa, così mi sono offerta di venire io al bar, tanto per sgranchirmi le gambe.- gli spiegai, notando che non era intenzionato a continuare.
A dire il vero speravo proprio di incontrarlo di nuovo.
Il barista attirò la mia attenzione, porgendomi le mie ordinazioni.
- Ti do una mano.- si offrì Robert, vedendomi in difficoltà con i bicchieri.
- No!- mi affrettai a dire: non ero pronta a dire alle mie amiche di quell’incontro.
Nonostante mi dispiacesse tenerglielo nascosto, volevo tenere quel sogno ancora un po’ per me.
Lui mi guardò con un sopracciglio alzato, senza capire.
- Ehm… il fatto è che le mie amiche sono tue fans sfegatate e sono sicura che non si tratterrebbero dal saltarti addosso.-
In fondo non era del tutto una bugia.
- Capisco.- disse solamente lui, con un’espressione che mi sembrò delusa.
- Facciamo così: aspettami su quei divanetti laggiù. Porto queste alle mie amiche poi cerco di allontanarmi con una scusa.-
- Ok.- mi rispose lui; sembrava quasi che si fosse illuminato alla mia proposta, ma forse era stata solo la mia fervida immaginazione.
Mi allontanai, raggiungendo le mie compagne e cercando di mantenere un comportamento normale, per non insospettirle.
- Ragazze, vi abbandono per un secondo. Ho incontrato un amico e volevo fare due chiacchiere.- dissi loro.
- Certo, non preoccuparti. Ci vediamo dopo.- mi rispose Jen: per mia fortuna sembravano entrambe interessate ad un paio di ragazzi non molto lontani da loro.
Mi diressi verso i divanetti su cui avevo “appuntamento” con Robert e quando lo vidi rimasi senza fiato, ancora una volta: era seduto a gambe accavallate, con un braccio sullo schienale e lo sguardo rivolto verso la gente, perso nei suoi pensieri.
Gli ultimi bottoni della camicia erano aperti, lasciando intravedere la muscolatura, che, senza ombra di dubbi, era frutto degli allenamenti che era costretto a seguire per interpretare il personaggio di Edward, mentre i jeans un po’ larghi gli cadevano a pennello sulle gambe.
Feci un lungo respiro e lo raggiunsi.
- Eccomi qui.- gli feci notare la mia presenza, sedendomi.
Lui ritirò il braccio, probabilmente per non sembrare troppo invadente, cosa che a me non sarebbe dispiaciuta affatto.
- Hai detto alle tue amiche che sei con me?- mi chiese all’improvviso, sorridendo divertito.
- Ehm… no, avrei dovuto?- chiesi imbarazzata.
- Non so, sta a te deciderlo. Se però decidessi di portarti in un angolo buio e abusare di te, nessuno saprebbe che l’artefice sono io.- mi avvertì lui, ridendo.
E mano male che era timido, pensai mentre arrossivo.
- Correrò il rischio.- risposi ridendo a mia volta e fingendomi disinvolta.
Poi il tempo passò in un lampo; parlammo di tante cose, del perché mi ero
trasferita a Los Angeles, degli amici che avevo lasciato in Italia, del mio
migliore amico, dei corsi che frequentavo all’università…
A dire il vero parlai solo io, forse perché essendo un attore famoso, Robert pensava che conoscessi abbastanza di lui, ma non era così.
- Basta parlare di me. Dimmi qualcosa di te.- dissi all’improvviso, prendendolo alla sprovvista.
- Di cosa vuoi che ti parli?- mi chiese lui, guardandomi con il suo sorriso sgembo, che tanto caratterizzava il personaggio di Edward Cullen.
- Non so, qualsiasi cosa. Non tutto si può apprendere dagli articoli di giornale.- gli feci notare sorridendo.
Stava per dire qualcosa, quando ancora una volta fummo interrotti.
- Non so perché ma me lo aspettavo di trovarti qui.-
Mi voltai e vidi che ancora una volta Kellan aveva interrotto la nostra conversazione: cominciavo ad odiarlo quel ragazzo.
Dietro di lui vidi Taylor Lautner, interprete di Jacob Black in “Twilight”.
- È già ora?- chiese Rob infastidito, guardando l’orologio.
- No, ma manca poco. Dovevo pur raccattarti in qualche modo.- disse, e mi rivolse quello che mi sembrò uno sguardo malizioso.
- Kell, Tay, lei è Elettra.- mi presentò infine Robert, alzando gli occhi al cielo, notando che non erano intenzionati ad andarsene.
- Piacere bambolina. Io sono Kellan.-
Bambolina? Ecco, lui era uno di quei ragazzi che non si potevano definire timidi.
- Piacere.- gli dissi, stringendogli la mano e sorridendo.
Anche Taylor si presentò.
- Elettra? Sbaglio o non è un nome americano.- mi chiese il ragazzo.
- No, infatti, è italiano.- risposi, sorridendo cordiale.
- Wow, sei italiana?- esclamò lui, sorpreso.
- Già.-
- Ok, non dovevamo andare?- ci interruppe Robert, guardando Kellan e Taylor infastidito.
- Si, infatti.- rispose il primo, che diversamente da Pattinson, era piuttosto divertito dalla situazione.
- Perfetto. Allora andate avanti che vi raggiungo.-
- Ok. Ciao bambolina, ci si vede.- mi salutò Kellan.
- Come no. Ciao scimmione.- lo salutai a mia volta: se lui si prendeva tutte queste libertà, perché non dovevo farlo anche io?
Rimasero tutti in silenzio per un po’, poi scoppiarono a ridere, Kellan compreso.
- Ehi, mi piace questa ragazza.- commentò mentre si allontanava con l’amico.
- Ti chiedo scusa. A volte Kellan è un po’… esuberante.- mi disse Robert, cercando di trovare l’aggettivo adatto.
- Tranquillo, nessun problema. Come vedi so come tenere testa a tipi come lui.-
- Sì, ho notato.- osservò ridendo. - Vabbè, devo scappare o va a finire che tornano a cercarmi.-
- Certo. Non vorrei essere la causa dell’insurrezione di una folla inferocita se non salirai su quel palco.-
Ancora una volta rimase in attesa, come a voler aggiungere qualcosa.
- Ok. Allora spero di rivederti presto.- aggiunse infine.
- Certo, perché no?- risposi io, mentre il mio cervello urlava: MAGARIIIII!!!!
- Ciao.- mi salutò.
- Ciao.- risposi io.
E si allontanò, per la seconda volta quella sera.* * *
- Bambolina? Ma come ti è saltato in mente?- aggredii Kellan, appena lo raggiunsi.
- Mamma mia, quante storie. Non mi sembra che lei si sia lamentata. E poi mi ha tenuto testa, direi. Scimmione. Mi è piaciuta.-
- Vabbè, sta di fatto che potevi evitare. Non la conosci nemmeno e pure io la conosco si e no da 2 ore.-
- Piantala di lamentarti, Rob.- mi prese ancora in giro lui, dandomi un pugno scherzoso su un braccio.
- E poi ora abbiamo le prove che è una tua fan.- aggiunse il mio collega.
- Perché dici così?- chiesi, senza capire.
- Ohi, sveglia. Quella ragazza ti ha mandato in pappa il cervello? Mi ha chiamato “Scimmione” e se per caso non te lo ricordassi, è una battuta di Nikki quando Rosalie chiama “Scimmione” Emmett nella scena della partita di baseball. È probabile che abbia rivisto “Twilight” almeno un miliardo di volte per vedere il suo idolo in azione.-
Dovevo ammettere che non ci avevo fatto caso, non mi ricordavo tutte le battute dei miei colleghi a memoria, però ora che me l’aveva ricordato, aveva ragione.
- Però non vuol dire che sia una mia fan. Magari è una fan di Jay o tua.-
- Si come no. Sogna Rob. Però cerca di farlo dopo, che ora dobbiamo entrare in scena.- e si diresse disinvolto verso le quinte, pronto a salire sul palco.
Io, invece, rimasi nella mia posizione: non sapevo nemmeno io perché, ma da un lato avrei preferito che Elettra non fosse una mia fan, avrei voluto poter conoscere una ragazza che mi vedesse semplicemente come Robert, e non come Robert Pattinson, l’attore famoso, interprete di Edward Cullen.
Anche se avevo la sensazione che non mi considerasse tale, nonostante tutto.
Poi, cercando di non pensarci più, seguii il mio collega nel fare il mio dovere.
Ma buon anno a tuttiiiiiiiiiii!!!!
Lo so, ho tardato un pò ad aggiornare, chiesdo perdono, ma anche i miei neuroni ogni tanto vanno in vacanza!!
Bè, come sempre grazie a m a r t i n a xxx, FRAGOLINANIKY e !.golden.angel.! (Che meraviglia, una nuova lettrice!! *.* Ma benvenuta!!! ^^).
Un bacione grande grande e tt!!!!!!!! ^^
Edited by •°o.O Cy_Pattinson O.o°• - 8/4/2010, 15:46. -
;hellokitty.
User deleted
bella l'ho gia letta su efp
ti ho anche messo tra i miei preferiti
non vedo l'ora che vai avanti.