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•·÷[.Vale.]÷·•.
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Tesoraaaa *-*
Scusa x il ritardo!!
Mi piace molto questa storia,BRAVISSIMA <33
POSTA PRESTO!!!!!
Bacii<3. -
¤º¤chiara…pattinson¤º¤.
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u.u seconda a commentare,che onore! tesoro finalmente di nuovo.......amici!! evvaiii! sarò ripetitiva ma non trovo altre parole oltre che è s-t-u-p-e-n-d-o!!!!!! . -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Proposta “indecente”
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da meWhat do you live for? I live for you
…Proposta “indecente”…
Mi avvicinai deciso a Gianluca, in piedi accanto alla macchina di Elettra con la quale erano arrivati.
Mi voltava le spalle, così che non mi vide arrivare, tanto che potrei giurare di averlo visto sobbalzare quando gli rivolsi la parola.
- Gian, posso parlarti un minuto?- gli dissi, attirando la sua attenzione.
Il moro si voltò verso di me, senza nascondere il suo stupore: forse lui, a differenza di Elettra, aveva capito fin da subito che la sua presenza in California non era vista di buon occhio da parte mia.
- Certo, dimmi.- rispose poi, appoggiandosi alla portiera della macchina e incrociando le braccia al petto.
- Volevo scusarmi per il mio comportamento dell’altra sera. Sono stato imperdonabile.- dissi tutto d’un fiato, senza distogliere lo sguardo dai suoi occhi.
- Non è a me che devi chiedere scusa.- mi fece notare, sorridendo, e rimasi stupito nel notare che si trattava di un sorriso sincero.
- Con Elettra ho già parlato e abbiamo risolto. Ma mi sembrava giusto chiedere scusa anche a te. In fondo quello che ho attaccato è stato il vostro rapporto.-
- Davvero avete risolto?- mi chiese lui, sollevando un sopraciglio, ignorando la mia risposta.
- Perché la cosa ti stupisce tanto?-
- Perché conosco Elettra da molto tempo e non è certo una ragazza che cede così facilmente. Ti ha chiesto scusa anche lei, per caso?-
- Si.- risposi, senza capire dove volesse arrivare.
- Allora deve tenerci davvero tanto a te.-
- Scusa, ma non ti seguo.-
Questa volta fui io a sollevare un sopraciglio.
- Ormai dovresti averlo capito anche tu, ma Elettra è una gran testona. E soprattutto è molto orgogliosa. In tanti anni che la conosco l’ho sentita poche volte chiedere scusa e se lo faceva era perché aveva veramente torto marcio. Se ti ha chiesto scusa anche lei significa che tiene tantissimo alla vostra amicizia o come la volete chiamare.-
Lo guardai sempre più stupito, come se mi stesse parlando in un’altra lingua, eppure ero sicuro che stesse usando l’inglese.
- Non mi guardare con quella faccia. Ele potrà anche non accorgersene, non è mai stata brava in questo genere di cose, ma io vedo tutto, soprattutto quando si tratta di lei. Quindi, prova a farla soffrire e dovrai vedertela con me. E ti assicuro che so essere molto cattivo.- mi disse, con un sorriso di sfida sulle labbra.
Non aggiunse altro e mi superò, raggiungendo gli altri.
Io rimasi immobile, a fissare la portiera della macchina a cui era appoggiato Gianluca poco prima.
Cosa significava quello che aveva detto? Che si era accorto dell’affetto che mi legava ad Elettra? Che forse anche lei provava qualcosa?
- Ehi, bell’addormentato tra le nuvole, hai intenzione di onorarci della tua presenza o te ne resti tutto il giorno a fissare quella macchina?- mi chiamò Nikki, seduta su uno dei panni che avevano steso sulla sabbia.
Li raggiunsi veloce, sorridendo e sedendomi accanto ad Elettra, che mi sorrise a sua volta.
- Allora?- sentii una voce accanto a me.
Kellan si era seduto alla mia destra, dalla parte opposta ad Elettra e mi stava sussurrando all’orecchio.
- E se ti rispondessi di farti gli affari tuoi?- gli chiesi, ridendo, immaginandomi già la risposta.
- Non fare il coglione e rispondi. È più di una settimana che mi fai dannare e se non le hai parlato ti affogo in mare.-
Come volevasi dimostrare!
- Ahahah! Tranquillo, abbiamo parlato e risolto.-
- Quindi è tutto ok? Tutto come prima?- mi domandò Kellan speranzoso.
- Tutto come prima.-
- Oh, grazie al cielo. Non ce la facevo più a sopportarti con quel muso lungo.- esclamò il mio collega, alzando le braccia al cielo.
- Ehi, bambolina?- disse poi, attirando l’attenzione di Elettra.
- Mmm?- rispose lei, volandosi a guardalo curiosa.
- Era ora.- le disse Kellan, facendole l’occhiolino.
- Bene, ora si può iniziare a mangiare. Che avete preparato di buono?- chiese poi rivolto a Kris e le altre, sollevando un coperchio.
Alzai gli occhi al cielo, per poi posarli su quelli di lei.
Incontrai il suo sorriso radioso e divertito e le risposi con gioia.* * *
Rimasi a fissare quel sorriso bellissimo per qualche secondo, prima di essere risvegliata dalla dolce voce di Ashley.
- Ele, ne vuoi un po’?- mi chiese, porgendomi il contenitore con l’insalata.
- Si, grazie.- accettai, prendendo la ciotola dalle sue mani.
Mi sorrise, mentre Gian si sedeva finalmente accanto a me.
- Sputa il rospo. Cosa vi siete detti?- lo assalii subito, senza neanche lasciargli il tempo di poggiare il sedere a terra.
Avevo notato Robert avvicinarsi a lui pochi attimi prima: avevo temuto il peggio, ma quando avevo visto che stavano avendo una conversazione civile, mi ero rilassata senza intervenire.
- Stai tranquilla, niente di preoccupate.- mi sorrise lui.
- Non ti ho chiesto se è qualcosa di preoccupante o no, ti ho chiesto cosa vi siete detti.- insistetti io, senza mollare il suo sguardo.
- Mi ha chiesto scusa per il suo comportamento.-
- Davvero?- chiesi stupita.
Ok chiedere scusa a me, ma non mi sarei mai aspettata che lo facesse anche con il mio migliore amico.
Inoltre quella che aveva offeso ero io, non lui.
- Ci tiene davvero molto a te.- continuò Gianluca.
Riportai lo sguardo su di lui, un po’ stupita e un po’ felice di quelle sue parole.
- Nonostante tutto è un bravo ragazzo. Hai fatto un’ottima scelta.- aggiunse, facendomi l’occhiolino.
Arrossii mentre abbassavo lo sguardo e sorridevo: non avevo bisogno delle parole del mio migliore amico per rendermene conto.
Robert era un ragazzo straordinario ed ero davvero contenta di averlo incontrato lungo il mio cammino.
- Questo pic-nic si sta facendo troppo serio, per i miei gusti. Meglio movimentarlo un po’.- disse improvvisamente Kellan, e non feci in tempo ad accorgermene, che già mi aveva sollevata su una spalla, dirigendosi verso il mare.
- Kellan, non ti azzardare! Mettimi giù!- urlai scalciando e prendendo a pugni la sua schiena, ma lui non accennò a mollare la presa.
- Non ci contare, bambolina. Un bel bagnetto non te lo toglie nessuno.-
Tempo pochi secondi e mi ritrovai in mare, mentre sentivo la risata del biondo attutita dall’acqua.
Tornai in superficie sputacchiando e cercando di riprendere fiato.
Riuscii, non senza pochi sforzi, a rialzarmi, con i pantaloncini completamente zuppi, dal momento che non avevo avuto il tempo di toglierli.
Mi voltai furente verso Kellan, con i capelli bagnati davanti al viso, stile bambina di “The Ring”.
- Lutz, questa me la paghi!- ringhiai, e cominciai ad inseguirlo.
Non impiegai molto a raggiungerlo e a trascinarlo in acqua, mentre entrambi continuavamo a ridere, divertendoci come due bambini.
Non seppi se lo fecero per fermare noi due o perché vedevano quanto ci stavamo divertendo, seppi solo che ad un certo punto vidi gli altri correre verso di noi, gettandosi in mare.
Cominciò così una lotta furiosa, fino a quando non ci ritrovammo ragazze contro ragazzi.
- Volete la guerra? E guerra sia!- esclamai, mentre tutte quante ci scagliavamo verso di loro, che purtroppo erano in maggioranza e vinsero.
- D’accordo, d’accordo, mi arrendo.- dissi al mio assalitore, mentre cercavo di riprendere fiato tra le risate e il rischio di affogamento.
Quando mi voltai per vedere chi era il mio aguzzino, incontrai i meravigliosi occhi chiari di Rob, che mi guardavano con dolcezza.
- Presa.- mi sussurrò piano, facendomi venire i brividi.
- Ok, hai vinto. Ma prima o poi mi vendico.- lo minacciai scherzosa, liberandomi dalla sua stretta: non che quella vicinanza mi desse fastidio, ma temevo di non riuscire a tenere a freno i miei istinti ancora per molto.
Finalmente la “battaglia” terminò e tornammo tutti quanti verso il nostro pic-nic, abbandonato sulla spiaggia.
Il pomeriggio passò tranquillamente, tra bagni, scherzi e risate.
Finalmente il rapporto tra me e Robert stava tornando piano piano quello di sempre, anche se un po’ d’imbarazzo c’era ancora.
Erano ormai le 7 di sera quando mi sedetti sulla riva ad osservare un magnifico tramonto.
Era sempre stato uno dei miei sogni guardare il sole calare dietro quell’immensa distesa d’acqua che era l’oceano, e avrei tanto voluto farlo con una persona speciale seduta accanto a me.
- Disturbo se mi siedo vicino a te?- chiese una voce alle mie spalle.
Mi voltai curiosa e vidi Robert dietro di me, con le mani sulle ginocchia, piegato per arrivare all’altezza del mio volto; che qualcuno lassù avesse voluto realizzare il mio desiderio?
- Certo che no.- gli risposi sorridendo.
Mi si sedette accanto, senza dire una parola e anche lui si mise a fissare il tramonto.
Era bello restare lì, in silenzio, solo con la sua presenza.
- Ti sei divertita oggi?- chiese improvvisamente, senza distogliere lo sguardo dal mare.
- Tantissimo. E penso di dover ringraziare Kellan per tutto questo.- risposi, voltandomi verso di lui e osservando i suoi bellissimi lineamenti.
- Già, come sempre.- disse ridendo. – Combina tanti casini, troppi, ma se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo.-
- Concordo.- aggiunsi ridendo.
Poggiai i gomiti a terra, distendendomi quasi completamente sulla sabbia e chiudendo gli occhi, lasciandomi accarezzare dalla fresca brezza marina.
- Che ne dici di venire all’anteprima di “Eclipse”?- disse improvvisamente Robert.
Rischiai di soffocarmi con la mia stessa saliva quando gli sentii pronunciare quelle parole.
- Come scusa?- gli chiesi tossicchiando e sedendomi dritta, trovandomi esattamente davanti al suo volto.
- Mi piacerebbe che venissi con noi, come accompagnatrice, diciamo, ma mi rendo conto che sarebbe un po’ troppo rischioso per la tua… privacy.- aggiunse, voltandosi finalmente verso di me e sorridendo, quel magnifico sorriso che tanto adoravo.
Anche se l’aveva detto indirettamente, avevo capito benissimo cosa intendesse dire: mi aveva proposto di accompagnarlo all’anteprima, un po’ come Michael faceva con Kris, quindi come se fossi la sua… ragazza.
- Quindi la mia idea era quella di procurarti i biglietti. So che ci tieni. Magari riesco a trovarne tre, anche per le tue amiche.-
- Davvero lo faresti?- chiesi, con gli occhi spalancati.
- Certo. Per me non sarà certo un problema.- rispose ridendo.
Arrossii vistosamente: che stupida, certo che per lui non sarebbe stato difficile trovare i biglietti, era il protagonista!
- Così potrai restare con noi senza rischiare di mettere in pericolo la tua privacy e senza dover rivelare niente alle tue amiche.- aggiunse Robert.
- Certo, e come spiego i biglietti?-
- Non so, potresti aver vinto un concorso. La fantasia di certo non ti manca.- disse lui dandomi un buffetto sulla guancia, guadagnandosi una linguaccia da parte mia.
- Se venissi direttamente con me, passeresti come la mia ragazza e la tua vita tranquilla sarebbe a dir poco finita. Ma così potrò averti accanto comunque.- concluse, parlandomi con la sua voce sensuale.
E se io non volessi più avere una vita tranquilla? Se volessi semplicemente starti accanto? Se non mi importasse dei giornalisti o dei paparazzi che avrebbero poi invaso la mia privacy?
Ma capii all’istante che quelli erano pensieri senza senso.
Robert aveva ragione: se l’avessi accompagnato all’anteprima, la mia tranquillità sarebbe andata a farsi benedire per il resto dei miei giorni.
E senza un reale motivo in fondo, dal momento che non ero veramente la ragazza dell’attore più ricercato e più sexy del grande schermo.
- Hai ragione. Forse è meglio non rischiare.- dissi infine, sorridendogli.
- Grazie.- aggiunsi poi.
E non era riferito solo ai biglietti, ma anche a tutto il resto: lo ringraziavo per la sua amicizia, per la sua presenza nella mia vita, per avermi investito quel giorno, sotto il caldo sole della California, per essere entrato nella mia vita come un raggio che illuminava la mia esistenza.
Entrambi riportammo lo sguardo sulla sfera luminosa, che stava ormai scomparendo dietro l’oceano, assaporando quei magnifici momenti trascorsi insieme.
E rieccomi tornata con il nuovo capitolo!!
Ke ve ne pare??? ^^
Avviso le mie lettrici ke se d'ora in poi ci metterò un pò più di tempo ad aggiornare, è xkè stanno x cominciarmi gli esami....
DISPERAZIONEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!! ç_ç
Grazie mille a •·÷[.Vale.]÷·• e ¤º¤chiara…pattinson¤º¤
x i commenti!! ^^
Un bacioneeeeeeeeeeeeeeeee
PS: x chi nn le avesse ancora lette, vorrei taaaaanto avere un vostro parere sulle 2 one-shot ke ho pubblicato: "Lei mi ama" e "Un incontro che può cambiarti la vita".
Ok, e dopo questa pubblicità occulta, vi saluto...
baci. -
•·÷[.Vale.]÷·•.
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Sei tornataaaaa tesoraaaaa *-*
Bravissimaa ;D
Postaaaaa prestooo^^
Buona fortuna per gli esami tesò!
Tvb<3. -
¤º¤chiara…pattinson¤º¤.
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u.u con questo cap mi hai fatto venire voglia dell'estate!
tesoro è stupendo!
rob è stupendo!
ele è stupenda!
tutto è stupendo!!
baciiii e anche io ti auguro buona fortuna per gli esami!!!. -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Una nuova avventura
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da meWhat do you live for? I live for you
…Una nuova avventura…
- Ele, ti vuoi calmare? Stai facendo diventare matte anche noi.- mi rimproverò Nikki, afferrandomi per le spalle ed interrompendo il mio vagare per gli scaffali.
Erano più di due ore che io, Kris, Ash e Nikki giravamo per negozi, ma non avevo ancora trovato niente che mi soddisfacesse.
- Per voi è facile. Qualunque cosa vi mettiate addosso siete perfette.- protestai sull’orlo delle lacrime.
- E sarai bellissima anche tu, stai tranquilla. Adesso ti fermi 5 secondi?- continuò la mia amica, fissandomi negli occhi.
- Ok.- sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
Dopo che Robert mi aveva fatto quella proposta che a me sembrava alquanto “indecente”, ero tornata a casa raggiante di gioia, inventandomi alla svelta una scusa per dare la bella notizia a Jen e Chris.
Quando avevo raccontato loro del concorso (l’idea di Rob mi era sembrata la più sensata), temetti per un lunghissimo istante di vederle svenire davanti a me.
Ma i miei timori morirono quando scoppiarono in un urlo di gioia, iniziando a saltare per tutto l’appartamento come delle molle.
Grazie al cielo non avevano fatto troppe domande sul presunto concorso, troppo impegnate nel rendersi conto di qual era il premio.
Penso di non averle mai sentite ringraziarmi così tanto come quella sera ed io ero felice di averle fatte contente.
Quando avevo comunicato la notizia anche a Kris e le altre, subito si erano offerte di aiutarmi a trovare un vestito adatto, incontrando subito la mia approvazione: come potevo rifiutare il consiglio di 3 stelle del cinema?
- Adesso fai un bel respiro e ti rilassi. Vedrai che troveremo quello giusto per te e sarai splendida. Robert cadrà ai tuoi piedi.-
- Nikki, non cominciare.- la rimproverai, mentre si allontanava ridendo sotto i baffi.
Da quando io e Rob avevamo litigato, Nikki insisteva nel dire che c’era sotto qualcosa e che prima di quanto chiunque potesse immaginare, io e lui saremmo finiti insieme.
- Non ascoltarla, si diverte a stuzzicarti. Dai, andiamo.- mi consolò Ashley, prendendomi a braccetto.
- A proposito, Gian come sta?- mi domandò Kris, voltandosi verso di me.
- Benissimo. Ha detto che fa fatica a riabituarsi alla vita normale, ma piano piano ci riuscirà. Anzi, vi saluta tutti.- le risposi sorridendo.
Il mio migliore amico era tornato da qualche giorno in Italia, dopo aver esaurito le ferie che il lavoro gli aveva concesso.
Era stato straziante vederlo partire, chissà quando l’avrei rivisto, ma ciò che mi aveva fatto davvero piacere era che tutti erano venuti all’aeroporto a salutarlo, Robert compreso.
Entrambi c’eravamo stupiti nel vederli lì, quando Kellan aveva rotto il ghiaccio esclamando: - Ehi, finalmente ho trovato qualcuno che mi capisce e pensavate che non venissi a salutarlo? Gian, penso che tu sia la mia anima gemella.- facendo ridere tutti quanti.
Lo ammetto, avevo pianto, come una fontana, anche se Gian mi aveva chiesto di non farlo.
Ma ciò ebbe anche i suoi effetti positivi: quando il mio migliore amico fu scomparso oltre il gate, Rob mi aveva abbracciata, mentre io mi scioglievo in lacrime.
Era stato bello rifugiarmi in quell’abbraccio forte e sicuro, e quando l’avevo raccontato a Gianluca al telefono aveva commentato: - Bè, almeno la mia partenza ha sortito qualche buon effetto.-
- Ehi, Ele, vieni a dare un’occhiata a questo.- attirò la mia attenzione Nikki, osservando un abito accanto a lei.
Passammo tutto il pomeriggio in giro per negozi, passando da una boutique all’altra, cercando l’abito giusto per me.
E finalmente, dopo tanta fatica, sembrò arrivare.
- Tesoro, è perfetto.- commentò Nikki, seduta sul divanetto davanti agli spogliatoi, non appena uscii per farmi vedere.
- Dici?- chiesi, non ancora del tutto convinta.
- Stai scherzando? È bellissimo e ti sta d’incanto.-
- Mmm…-
Mi osservai allo specchio, valutando le parole della mia amica; era vero, quell’abito era meraviglioso, ma non ero convinta che mi stesse davvero bene.
Era lungo fino ai piedi, nero, con un profondissimo spacco che arrivava a metà coscia.
- Con i capelli tirati su sarai davvero perfetta.- continuò Nikki, che mi si era avvicinata e mi aveva raccolto i capelli con le mani, in una specie di chinion.
- Voi che ne dite?- chiesi rivolta alle altre due: speravo che anche il loro giudizio fosse positivo, perché ero distrutta e non avevo più la forza di girare per altri negozi.
- Concordo con Nikki. Ti sta benissimo.- rispose Kris.
- Perfetto.- aggiunse Ash, facendomi l’occhiolino.
- Ragazze, non avete idea di quanto sia sollevata nel sentirvelo dire.- sospirai, facendole ridere.
Mi guardai ancora una volta nel grande specchio davanti a me e dovetti ammettere che non era poi così niente male.
Da quel giorno il tempo passò in un baleno e in men che non si dica era arrivato il 21 giugno, giorno stabilito per la grande e attesissima anteprima di “Eclipse” lì a Los Angeles.
- Come sto? È messo bene il rossetto? Credete siano troppo alte queste scarpe? Non sarà troppo questo vesito?-
Jenny sembrava completamente impazzita mentre girava per casa sparando domande a raffica.
- Jen, calmati, sei bellissima.- le risposi uscendo dalla mia stanza mentre finivo di mettermi gli orecchini.
- Parli bene tu. Sei… sei… sei perfetta!- urlò quasi isterica, indicandomi con un dito.
Avevo seguito il consiglio di Nikki e quella mattina, dal parrucchiere, mi ero fatta acconciare i capelli in un elegante chignon, con qualche ciuffo sbarazzino qua e là.
- Anche tu stai benissimo. Quindi piantala di dare di matto e sbrighiamoci, o arriveremo in ritardo. Chris, sei pronta?-
- Si, ci sono.- esclamò la mia coinquilina, uscendo dalla sua camera mentre ancora si stava infilando un sandalo.
Mi accertai di avere i pass dentro la borsetta e scendemmo le scale, raggiungendo la limousine che ci aspettava davanti al nostro appartamento.
Avevo inventato la scusa che facesse parte del premio del concorso con cui avevo vinto i biglietti per l’anteprima, quando in realtà era stato proprio Robert a mandarla.
Salimmo sull’auto, accolte dall’autista che ci aprì la portiera.
- Mamma mia, ragazze, non sto più nella pelle. Vi rendete conto che saremo sul Red Carpet? E che vedremo Rob?- esclamò Jennifer, sempre più eccitata, mentre la limousine partiva.
Risi divertita senza farmi vedere dalle altre: se solo avessero saputo che la sera prima proprio la loro coinquilina era uscita con Robert e gli altri, sarebbe venuto loro un collasso.
Quel giorno dovevo stare molto attenta nel comunicare con loro, se non volevo farmi beccare dalle mie amiche e soprattutto dai giornalisti.
Arrivammo a destinazione prima del previsto e quando tutte e tre ci rendemmo conto di quello che stava succedendo, cominciammo a sudare freddo, come se avessimo corso per miglia e miglia.
La portiera si aprì davanti a noi.
- Allora ragazze, siete pronte?- chiesi loro, prendendole per mano.
- Non ne sono del tutto sicura.- rispose Chris, sul punto di svenire.
- Molto bene, andiamo.- esclamai ignorandola.
E finalmente ci trovammo davanti all’immenso edificio del Mann Village's Bruin Theater, dove si sarebbe tenuta l’anteprima.
Trattenemmo il respiro, un po’ per l’emozione, un po’ nel vedere tutta quella gente appostata davanti all’entrata in attesa degli attori.
- Forza ragazze, dobbiamo farci forza e passare.- esclamai avanzando nella mischia.
Non senza pochi sforzi riuscimmo a raggiungere le due guardie che stavano davanti ai “cancelli” e mostrai loro quelli che dovevano essere i biglietti, mentre in realtà erano 3 pass.
- Molto bene, passate.- disse una delle due guardie, lasciandoci entrare.
Ci ritrovammo in un mondo diverso, completamente sconosciuto, quel mondo che io, negli ultimi mesi, avevo imparato a conoscere almeno un po’: il mondo delle celebrità.
Eccomi tornata tra voi!!!! ^^
Sono riuscita a postare tra i miei vari impegni; tra studio e trasloco è un periodo pessimo.
A proposito di studio...
AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!!!
Lunedì prox ho il primo esame della sessione estiva… AIUTOOOOOOOOO!!!
La vedo grigia… ç_ç
E non mi va per niente... ç_ç
Speriamo in bene… -.-
Nel prox cap se ne vedranno delle belle, quindi spero di riuscire a postare il prima possibile.
Intanto grazie a •·÷[.Vale.]÷·• e ¤º¤chiara…pattinson¤º¤. Vi lovooooooooooooo!!!! ^^
Un bacio. -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Anteprima
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da meWhat do you live for? I live for you
…Anteprima…
- Robert, sei pronto?- mi chiese Kris, poco prima di scendere dalla macchina.
- Anche se non lo fossi avrei altra scelta?- chiesi sospirando e passandomi una mano tra i capelli in disordine.
- No.- mi rispose la mia co-protagonista ridendo.
- Ecco, appunto.-
- Dai, vedrai che anche questa passerà alla svelta. E ricordati che là fuori c’è anche Elettra. Io direi che è un ottimo motivo per scendere da questa limousine.- concluse lei, facendomi l’occhiolino.
Era vero e dovevo ammettere che non vedevo l’ora di vederla.
Quella sarebbe stata la prima volta che la vedevo nel mio mondo, fatto solo di flash e ragazzine urlanti.
Avrei davvero voluto averla accanto a me in quella giornata, ma mi ero reso conto fin da subito che era una cosa che non si poteva fare; se fosse apparsa vicino a me così come ora Michael era vicino a Kris, la sua vita sarebbe a dir poco finita.
E per cosa poi? Per un mio semplice capriccio.
Era molto meglio così, l’avrei avuta vicina, ma lontana dagli occhi indiscreti dei giornalisti e dagli obbiettivi invadenti dei paparazzi.
- Ok, sono pronto.- dissi infine, sorridendo alla mia collega.
Così io, lei e il suo ragazzo, che si trovava sulla nostra stessa auto, ci offrimmo in pasto a quella mandria di ragazzine inferocite.
- Rob, mordimi!-
- Robert, voglio essere tua!
- Edward!-
Questa era ormai diventata la colonna sonora della mia vita, ma ero un attore, ero famoso, e quella era l’anteprima del mio prossimo film, così mi stampai un sorriso radioso sul volto e avanzai lungo il red carpet, abbagliato come sempre da migliaia di flash.
Mi avvicinai piano alle transenne che dividevano noi e le fans, accompagnato dai miei colleghi e dalle guardie del corpo, pronto a firmare autografi e scattare foto.
Passammo i seguenti 10 minuti a scrivere, sorridere e rispondere alle domande dei giornalisti, senza un attimo di pausa, pregando che quel momento finisse alla svelta; a lungo andare diventava massacrante.
- Ehi, Robert. Guarda chi c’è?- attirò improvvisamente la mia attenzione Kellan, indicando con un cenno del capo alla nostra destra.
E come un raggio di luce che illuminava la mia buia giornata, la vidi, bellissima nel suo abito nero.
Elettra era là, circondata da gente famosa che, come sempre, non la metteva a disagio: questo era uno dei sui pregi, trovarsi a suo agio in qualunque situazione.
A differenza di lei, le sue amiche sembravano dei pesci fuor d’acqua, mentre si guardavano intorno spaesate.
Ormai non sentivo più le urla intorno a me, erano come un suono compatto e indistinto; vedevo solo lei, fregandomene delle ragazzine che si sbracciavano per attirare la mia attenzione.
Poi, come attratta da una calamita, la vidi voltare lo sguardo verso di me e incatenare i suoi occhi azzurri ai miei.
Ci guardammo per alcuni secondi, poi Elettra mi fece un cenno si saluto, cercando di non farsi vedere dalle sue amiche, che le voltavano le spalle.
Le sorrisi, senza tuttavia fare alcun cenno: i giornalisti se ne sarebbero sicuramente accorti.
- Robert, anche io voglio salutarla, ma ci penseremo dopo. Ricorda qual è il nostro ruolo oggi.- mi richiamò Kellan, intento a firmare un autografo.
Aveva ragione, le fans che ci circondavano cominciavano a diventare impazienti a causa della mia mancata attenzione.
Lanciai un ultimo sguardo ad Elettra, che si era voltata, e tornai al mio dovere.* * *
Quel mondo era incredibile, come l’avevo sempre immaginato: le fans, i flash dei giornalisti, il lungo tappeto rosso, gli invitati con i loro smoking accompagnati dalle loro signore con lunghi abiti eleganti.
Mi trovavo a mio agio lì, cosa che non potevo dire delle mie amiche.
- Ragazze, va tutto bene?- domandai loro.
Dopo un primo momento di stupore, i loro sguardi erano diventati strani, si sentivano spaesate.
- Io… qui è tutto pazzesco. Tu invece sembra che vivi in questo mondo da una vita. Ma come fai?- mi rispose Jennifer, voltandosi verso di me.
- Non lo so. Mi viene spontaneo.- le dissi, alzando le spalle.
In fondo era la verità, anche se forse una minima parte del merito era dovuta a Robert e gli altri; da quando li avevo conosciuti avevo capito che i personaggi famosi non erano delle sottospecie di alieni che vivevano su un altro pianeta.
Era gente normalissima, alle prese con i problemi di tutti i giorni, proprio come me.
All’improvviso urla di giubilo scoppiarono tra le ragazzine euforiche al di là delle transenne e non mi ci volle molto per capire che Robert e gli altri erano arrivati.
Come attratta da una forza magnetica potentissima, mi voltai e in mezzo alla folla riuscii ad incrociare i suoi occhi incredibilmente azzurri e profondi.
Mi aveva vista, ne ero sicura, e la sua mano si era bloccata a mezz’aria nell’atto di firmare un autografo.
Lanciai un’occhiata veloce alle mie amiche, per essere sicura che non mi vedessero e gli rivolsi un veloce cenno di saluto al quale lui rispose con un bellissimo sorriso: era tutto ciò che si poteva permettere con tutti quei paparazzi nei paraggi.
Dopo pochi secondi vidi Kellan attirare la sua attenzione e dopo un ultimo sguardo non mi rivolse più la sua attenzione, dedicandola completamente alle sue ammiratrici.
Non me la presi, sapevo che quel giorno era proprio quello il suo dovere: essere disponibile e carino con le fans che erano venute lì solo per lui.
- Oddio!! Ragazze, avete visto? Sono arrivati! Oddio oddio oddio! Cosa facciamo?- esclamò improvvisamente Jen, facendomi sussultare.
- Proprio niente. Avremo tempo dopo per avvicinarci. Ora è meglio stare alla larga da quelle belve affamante, se vogliamo tenere tutti gli arti attaccati al corpo.- le risposi, voltandomi verso l’entrata dell’edificio.
- Ehi, piccola. Ma allora sei proprio tu.- sentii una voce alle mie spalle.
Mi si gelò il sangue nelle vene quando udii quelle parole: mi trovavo sul red carpet, circondato da gente famosa, quindi non poteva trattarsi che di qualcuno che avevo conosciuto grazie a Rob.
Voltandomi, infatti, mi trovai faccia a faccia con Adam Brody.
- Non sapevo che ci saresti stata anche tu. Ho ricevuto l’invito per l’anteprima e sono venuto con Ben.- aggiunse lui avvicinandosi.
Lo guardai con sguardo terrorizzato, cercando di fargli capire che non era proprio il caso che si avvicinasse, ma non sembrò afferrare.
- Ehm, scusa, ma devi aver sbagliato persona.- e senza aggiungere altro, afferrai Jenny e Chris e le trascinai via.
- Ma…ma…ma quello non era… Adam Brody?- urlò Jennifer, voltandosi indietro mentre io la trasportavo all’interno del Mann Village's Bruin Theater.
- Si penso di si.- risposi evasiva.
- E stava parlando con te?- aggiunse la mia amica, guardandomi con gli occhi spalancati.
- Già, ma deve aver sbagliato persona.-
- Ma…-
- Niente ma, sbrighiamoci. Tra un po’ entreranno anche gli attori ed inizierà il film.-
Per fortuna nessuna delle due insistette su quell’incontro, così che potei tirare un sospiro di sollievo, mentre mi appuntavo mentalmente di uccidere Adam appena l’avessi rivisto.
Ci sedemmo ai nostri posti e dopo poco più di 10 minuti anche gli altri entrarono.
Come immaginavo Robert aveva scelto per noi tre posti tremendamente vicini a loro, tanto che ci dovettero passare accanto per raggiungere i loro.
- Oddio. Ho sfiorato la giacca di Robert.- c’informò Chris, fissandosi la mano incriminata.
Il diretto interessato mi guardò con la coda dell’occhio, senza farsi notare, ma sorridendo.
Riuscii ad intravedere anche Nikki e Kris che mi salutavano con la manina: grazie al cielo Jen e Chris erano troppo impegnata a guardare il bell’attore per accorgersene.
Risposi loro sorridendo, poi quando si furono seduti tutti quanti, le luci si spensero e il buio calò nella sala.
Non dovemmo attendere molto prima di vedere le prime scene del nuovo e attesissimo film.
Più di una volta avevo temuto di voltarmi e vedere le mie coinquiline collassate sui sedili, dal momento che quasi non le sentivo respirare, ma quando le guardavo vedevo che erano semplicemente presissime dalla storia e, in modo particolare, dall’interpretazione di Robert.
Ma come dar loro torto?
Io ero nella medesima situazione: non riuscivo a staccare gli occhi dal viso perfetto di Rob, nonostante lo vedessi ormai tutti i giorni da 5 mesi a quella parte.
Al termine della pellicola le luci si riaccesero e un applauso fragoroso di diffuse per tutta la sala: era stato un enorme successo, proprio come mi ero aspettata.
Ci alzammo tutti quanti in piedi, dirigendoci verso l’uscita per raggiungere l’edificio in cui si sarebbe tenuto il rinfresco, poco lontano da lì.
Gli attori ci passarono davanti e vidi Kellan, Taylor, Rob e alcuni altri voltarsi a guardarmi e a sorridermi.
Pregai che le mie coinquiline non sospettassero qualcosa e le mie preghiere furono ascoltate: pensarono subito che quei sorrisi fossero rivolti a loro, in quanto vincitrici del concorso.
Così seguimmo la massa, mentre un solo pensiero mi ronzava in testa: ora ci sarebbe stato da divertirsi.
Saaaaaaaaaalve a tutti!!
Eh, si, ci ho masso un po’ ad aggiornare, lo so, ma i motivi sono principalmente 2.
1. Periodo di esami! -.-
2. Trasloco; tra pochi giorni cambio casa, e la mia attuale è completamente sottosopra... sto per rischiare l'esaurimento... -.-
Siete spariti di nuovo tt.. ç_ç
Ma vi capisco, chi per la scuola, chi per esami universitari, sarete tt sommersi dagli impegni... in fondo anche io ci ho messo una vita a postare.
Bè, ringrazio comunque quelli che hanno letto. ^^
Un baciooooooooooooo
AVVISO: come ho scritto nella mia firma, dal primo giugno non avrò più internet, e non so quando riuscirò a recuperarlo... quindi per un pò non potrò postare. ç_ç spero comunque di poterlo fare il prima possibile. un bacio a tutti... VI ADOROOOOOOO!!! :*. -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
User deleted
Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Una situazione interessante… ma pericolosa
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da meWhat do you live for? I live for you
…Una situazione interessante… ma pericolosa…
- Mio dio, quanto è bello!- esclamò Chris, fissando Robert, che si trovava dall’altra parte della stanza in compagnia dei suoi colleghi.
E come darle torto?
Era perfetto del suo smoking nero, i capelli irrimediabilmente in disordine e il solito sorriso cordiale ad incurvargli le labbra.
Era a dir poco divino.
- Cosa facciamo? Gli chiediamo l’autografo?- ci chiese Christine, voltandosi verso di noi.
- Bè, siamo arrivate fin qui, mi sembra il minimo.- le risposi, sorridendo.
Attendevo con impazienza quel momento; non soltanto per poter rivedere Rob da vicino, ma in modo particolare perché avevo l’irrefrenabile sensazione che sarebbe stata una situazione molto divertente.
Ma anche molto pericolosa e fu per quello che pregai con tutte le mie forze che Kellan non facesse nulla di stupido, altrimenti l’avrei ucciso.
- Io però mi vergogno.- aggiunse la mia amica, riportando lo sguardo sugli attori.
- No problem, ci penso io. Andiamo.- si offrì Jenny, sicura si sè, e ci dirigemmo un po’ titubanti verso Robert e gli altri.
Dovetti usare tutta la mia buona volontà per non scoppiare a ridere quando arrivammo davanti a loro.
- Ehm… Robert?- attirò la sua attenzione Jennifer.
Il diretto interessato si voltò verso di noi, senza perdere il suo magnifico sorriso, mentre anche gli altri lo imitavano.
Sperai con tutto il cuore che nessuna delle due stramazzasse al suolo: quel sorriso era favoloso, da mozzare il fiato.
- Ciao. Scusa se ti disturbiamo. Noi… volevamo farti i complimenti per il film e… chiederti l’autografo.- gli disse timidamente la mia amica.
Jen timida? E la spavalderia di poco prima dov’era finita?
Quella era la prova inconfutabile che Rob faceva uno strano effetto sulle persone.
- Voi dovete essere le vincitrici del concorso.- esclamò lui, allargando il sorriso, mentre mi guardava in volto.
L’ultima volta che ci eravamo visti gli avevo detto che la scusa usata per spiegare i biglietti era stata quella del concorso, cosa di cui si era ricordato perfettamente.
Risposi al sorriso, mentre trattenevo una risata, cosa di cui lui e gli altri si accorsero; per fortuna mi trovavo alle spalle delle altre due, pertanto non mi videro.
- S-si, siamo noi.- rispose la nostra portavoce, sorridendo e arrossendo un po’.
Quante cose si imparavano in un solo giorno su una persona che si credeva di conoscere bene.
- Piacere di conoscervi. E nessun disturbo, sapevamo della vostra presenza.-
Robert, piantala, o mi collassano qui, gli avrei voluto gridare, ma mi trattenni, mordendomi il labbro inferiore.
Jennifer gli porse un pezzo di carta e una biro che aveva magicamente tirato fuori dalla borsetta.
- Come ti chiami?- le chiese il giovane attore, come se non gli avessi mai parlato delle mie coinquiline.
- Jen-Jennifer.- gli rispose lei, balbettando.
Scrisse una piccola dedica sul foglietto e dopo averlo firmato glielo porse, ripentendo poi la stessa procedura con Chris.
- Tu non lo vuoi?- chiese poi rivolto a me, indossando il suo solito sorriso sghembo.
Lo guardai con gli occhi spalancati, come se avesse detto l’idiozia più grossa che si potesse sentire, poi mi resi conto che anche io quel giorno ero lì in qualità di fan, quindi dovevo stare al gioco.
- Oh, si, certo. Jen, hai un pezzetto anche per me?-
- Certo, tieni.- mi rispose porgendomelo, mentre ancora contemplava estasiata il suo autografo.
- Come ti chiami?- mi chiese poi Robert, continuando con la recita, ma con un sorriso che stava ad indicare la sua tremenda voglia di ridere a quella circostanza.
- Elettra.- gli risposi stando al gioco.
- Electra?-
- No, Elettra, con 2 T. è italiano.-
- Sei italiana?-
- Già.-
Sorrisi divertita, accorgendomi che stavamo avendo la stessa identica conversazione di quando ci eravamo conosciuti in quella discoteca parecchi mesi prima.
Sorrise anche lui, mentre scriveva la sua dedica.
- Ecco a te.- mi disse poi, porgendomi il biglietto sorridendomi.
- Grazie.- risposi io educata.
Lessi il biglietto e rimasi quasi stupita di quello che vidi.
A una ragazza meravigliosa che mi ha permesso di conoscerla meglio negli ultimi tempi. Un bacio grandissimo Robert
Ps Se riesci a liberarti dalle tue amiche vieni a salutarci, che hanno tutti voglia di parlare un po’ con te.
Quasi mi vennero le lacrime agli occhi leggendo le prime due righe, mentre già pensavo che realizzare il post scrittum sarebbe stato alquanto difficile.
Come facevo ad allontanarmi? In fondo loro si trovavano in un mondo completamente sconosciuto, non potevo abbandonarle così; ma avrei trovato il modo per farlo, a qualunque costo.
Dopo averli salutati, ci allontanammo, mentre Kellan mi strizzava l’occhio di nascosto.
- Mio dio, pensavo di svenire. Ma quanto era figo?- esclamò improvvisamente Jenny, quando ci fummo allontanate abbastanza.
Risi divertita a quelle sue parole, senza tuttavia fare a meno di condividere quello che aveva detto, quando improvvisamente ebbi la sensazione di essere osservata.
Mi voltai appena verso la direzione da cui eravamo arrivate e notai che tutti mi stavano guardando.
Risi in silenzio, mentre facevo loro gesto che ci saremmo visti più tardi.
Feci l’occhiolino e riportai la mia attenzione sulle mie coinquiline, allontanandole il più possibile da qualsiasi pericolo che potesse chiamarsi Kellan Lutz.* * *
- Pensi che riusciremo a salutarla come si deve?- mi chiese Kris, addentando uno stuzzichino.
- Mmmh… non so se riuscirà ad allontanarsi dalle sue amiche. In fondo non può mica abbandonarle qui in mezzo.- le risposi, sperando tuttavia di sbagliarmi.
Mi guardai intorno distratto: finalmente i complimenti per il film da parte degli invitati erano terminati, così che ora potevamo goderci un po’ di tranquillità.
Riuscii ad intravedere Elettra tra la folla e vedendola chiacchierare e ridere con le sue amiche, non potei fare a meno di sorridere.
- Davvero niente male la nostra bambolina con quel vestito.- commentò Kellan, guardando nella mia medesima direzione.
– Scommetto che c’è il vostro zampino.- aggiunse poi, rivolto alle nostre colleghe.
- Diciamo che noi ci abbiamo solo messo una buona parola. Ma vi ricordo che quella ad indossare il vestito è Elettra.- gli rispose Nikki, alzando le spalle.
- Allora, cosa ne dici? Ne è valsa la pena scendere da quella limousine?- mi chiese sottovoce Kris, sorridendomi complice.
- Si, direi proprio di si.- le risposi, ricambiando il sorriso.
Kristen non era stupida ed era forse quella che meglio mi conosceva tra i miei colleghi, ed ero sicuro quasi al 100% che aveva intuito i sentimenti che mi legavano ad Elettra.
- Ragazzi, vado a prendere qualcosa da bere, torno subito.- dissi poi rivolto agli altri e mi allontanai in mezzo alla gente.
Fu più arduo del previsto raggiungere il tavolo con lo champagne, dal momento che non facevo in tempo a percorrere due metri che qualcuno mi fermava per salutarmi.
Dopo quella che mi sembrò una mezz’ora, arrivai a destinazione e la vidi subito: Elettra era proprio lì, davanti a me, ma mi voltava le spalle, quindi non mi vide arrivare.
Sorrisi e mi avvicinai silenzioso, per prenderla di sorpresa.
- È lei la signorina che ha vinto il concorso?- le sussurrai in un orecchio, posandole le mani sui fianchi.
La vidi sobbalzare spaventata, per poi voltarsi verso di me con gli occhi sgranati.
- Robert, ma dico, sei impazzito? Mi hai fatto venire un infarto.- mi rimproverò, premendosi una mano sul torace.
- Scusa, non era mia intenzione.- risposi ironico, scoppiando a ridere.
- Scemo.- disse lei, guardandomi con sguardo arrabbiato.
- Sei riuscita ad allontanarti dalle tue amiche?- le chiesi, cercandole tra la folla, ma senza vederle.
- Vuoi dire che ti sei avvicinato senza neanche accertarti che non fossero nei paraggi?-
In effetti dovevo ammettere che non ci avevo nemmeno pensato; quando l’avevo vista lì, bellissima nel suo abito elegante, non avevo esitato ad avvicinarmi.
- Ehm…- riuscii solo a dire, arrossendo visibilmente.
- Sei un incosciente. E tremendamente fortunato. Sono riuscita ad allontanarmi da loro con la scusa di prendere da bere.-
- Vieni a salutare gli altri allora?-
Anche lei scrutò tra la gente, assicurandosi che le sue coinquiline non fossero nelle vicinanze.
- Si. Spero solo che non si caccino nei guai.- mi rispose un po’ titubante, ma afferrando la mia mano e seguendomi verso i nostri amici.
- Ehi, bambolina. Eccoti qua finalmente.- l’accolse Kellan con il suo solito entusiasmo, posandole un bacio sulla guancia.
- Tesoro, sei un incanto con questo vestito.- la salutò Kris, stringendola in un forte abbraccio.
- Io sarei un incanto? Ma vi siete viste allo specchio voi 3? Sembrate… delle star.- concluse Elettra, facendoci ridere.
- Dove hai lasciato le tue amiche?- le chiese Nikki.
- Questa è una bella domanda. L’ultima volta erano vicino al tavolo del buffet e spero che non si siano mosse da lì.-
- Hanno intuito qualcosa?- le domandò Kris, mentre ancora le circondava la vita con un braccio.
- No, per fortuna. Anche se non avete idea di che fatica ho fatto a rimanere seria prima, quando siamo venute qui.- ci disse ridendo.
- Kris, finalmente sono riuscito a raggiungerti. Qui ci vuole un navigatore per camminare.- sentimmo una voce dietro di noi.
Ci voltammo tutti quanti e vedemmo un ragazzo con i capelli ricci venire verso di noi.
Si trattava di Jesse Eisenberg, collega di Kristen nel film “Adventureland” dell’anno prima.
- Jesse, ciao. Non sapevo ci fossi anche tu.- lo accolse l’attrice, abbracciandolo.
- Bè, con tutta questa confusione, non lo metto in dubbio.- rispose lui.
- Ti va di fare un giro?- sussurrai ad Elettra, che si trovava ancora accanto a me.
Si voltò, guardandomi con sguardo interrogativo, mentre Kris ancora parlava con Jesse.
- Magari sulla terrazza, così non rischiamo di farci vedere dalle tue amiche.- aggiunsi, vedendola titubante.
- Ok.- mi rispose infine, sorridendomi.
La spinsi delicatamente verso l’uscita, mentre ero sicuro di aver visto Kellan farmi l’occhiolino, mentre ci allontanavamo.* * *
Mi lasciai trasportare verso la terrazza da Robert, che mi premeva una mano sulla schiena, mentre il mio cuore andava a mille: perché il suo contatto doveva sempre farmi quell’effetto?
Mi guardai alle spalle, per accertarmi che non ci fossero Jen e Chris nei paraggi, poi uscii nell’aria fresca dell’estate californiana.
Rob si appoggiò al parapetto con i gomiti, sospirando e chiudendo gli occhi.
- Giornata pesante?- gli chiesi, appoggiandomi a mia volta.
- Non hai idea quanto. Non ci si abitua mai a questo genere di cose.- mi rispose, riaprendo gli occhi e guardandomi.
Si voltò, appoggiando la schiena alla ringhiera e alzando gli occhi per osservare il cielo.
- Tu invece come ti trovi? In questo ambiente, intendo.- mi chiese, senza staccare lo sguardo dalle stelle, ma sorridendo.
- Non ci crederai, ma mi trovo a mio agio qui. Nemmeno io l’avrei creduto possibile, ma è così. Anzi, ricordami di uccidere Adam, la prossima volta che lo vediamo.-
Finalmente mi guardò, alzando un sopracciglio senza capire.
- Prima dell’inizio del film, ha cercato di avvicinarmi, ma grazie al cielo sono riuscita a defilarmi.- spiegai, sorridendo divertita al ricordo.
Robert scoppiò a ridere, mentre io gli rivolgevo uno sguardo fintamente terrorizzato.
- Non ridere, ho rischiato grosso. Se mi avesse chiamata per nome non avrei avuto via di scampo. Quando Jenny si mette in testa una cosa, non molla finchè non ha raggiunto il suo scopo.-
- Però ammetti che sarebbe stata divertente come scena.-
- Certo, se mi vuoi vedere con la testa staccata dal corpo, sarebbe stata divertentissima.- risposi, con finto sarcasmo.
- Ok, non sarebbe stato divertente, ho capito l’antifona.- concluse Rob, smettendo di ridere, ma guardandomi sorridendo.
- Signor Pattinson, mi concede un’intervista?-
- Signor Pattinson.-
- è lei la nuova Bella che ha conquistato il suo cuore?
- Si faccia scattare qualche foto.-
Non facemmo nemmeno in tempo a voltarci, che una miriade di flash ci accecarono.
In un gesto incondizionato mi accucciai dietro la ringhiera, evitando così di farmi vedere dai giornalisti, e Robert, mi seguì a ruota, mentre i paparazzi ancora scattavano foto al nulla.
Ci guardammo negli occhi in un primo momento spaventati, per poi scoppiare a ridere.
- Ehi, voi. Cosa ci fate qui? Non potete entrare.- sentimmo urlare qualcuno, probabilmente una guardia.
Sentimmo un po’ di trambusto poi più niente.
- Signor Pattinson, le chiediamo infinitamente scusa. Sono sfuggiti al nostro controllo e non siamo riusciti a fermarli.- si rivolse a noi uno degli uomini, accompagnato da un collega, trovandoci ancora piegati sulle ginocchia, intenti a ridere.
- Non vi preoccupate, sono cose che capitano. È tutto ok.- cercò di tranquillizzarli lui, mentre ci rimettevamo in piedi.
Le due guardie si allontanarono, balbettando ancora le loro scuse e lasciandoci così di nuovo soli.
- Forse è meglio rientrare.- mi suggerì Robert, con ancora un sorriso divertito sulle labbra.
- Concordo. Giusto per non rischiare.-
Così tornammo nella grande sala.
Rivolsi un breve saluto agli altri, poi andai alla ricerca delle mie amiche, che per mia fortuna non si erano mosse da dove le avevo lasciate.
- Era ora. Si può sapere dov’eri finita?- mi rimproverò Jennifer, appena mi vide arrivare.
- Scusate, sono andata in bagno e poi non vi ritrovavo.- le risposi, usando la prima scusa che mi era venuta in mente.
Non passò molto tempo prima che decidessimo di tornare a casa; era ormai l’una di notte e la stanchezza cominciava a farsi sentire.
Riuscii a lanciare un ultimo e rapidissimo cenno di saluto ai miei amici, prima di uscire, mentre il mio sguardo si incrociava con quello azzurrissimo di Robert, che mi mimò con le labbra un “Buonanotte” accompagnato da un bellissimo sorriso.
Non potei fare a meno di sorridere felice, mentre salivo sulla limousine che mi avrebbe allontanato da quel mondo… almeno per il momento.
Eccomi quiiiiiiii!!!!
Non sono ancora tornata definitivamente (anche se il "grande" ritorno dovrebbe essere sabato... o almeno spero... -.-), ma sono ancora in possesso della chiavetta di mio zio, quindi ne approfitto x postare un cap, giusto x non restare troppo indietro...
anche se vedo ke siete spariti tt!! v.v
UUUUUUUH!!!! C'è NESSUUUUUUNOOOOOO????? *stile particella di sodio*
mmmmmh... tutti impegnatissimi con scuola/università, immagino... vi capiscooooo!! ç_ç
Spero cmq di trovare presto vostri commenti... ^^
Come avete letto voi stessi, i nostri 2 piccioncini si sono quasi fatti beccare!! hihihi!!!
Un bacioneeeeeeee. -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Titolo: What do you live for? I live for you
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale
Autrice: •°o.O Cy_Pattinson O.o°•
Capitolo: Un’occasione imperdibile
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da meWhat do you live for? I live for you
…Un’occasione imperdibile…
- Direi che ti è andata di lusso.- commentò Nikki, mescolando il suo tè.
Non le prestai attenzione, continuando a sorseggiare il mio caffè e senza togliere gli occhi dalla pagina della rivista scandalistica che mi aveva portato Ashley.
Nell’articolo dedicato all’anteprima di “Eclipse”, vi era scritto un piccolo riferimento ad una certa ragazza misteriosa vista insieme al bell’attore inglese la sera del party; per mia fortuna non avevano altre informazioni e nemmeno le foto dovevano averli soddisfatti molto.
In fondo mi ero nascosta giusto in tempo.
- Com’è che ti hanno chiamata? Miss X? Lo sai vero che ora faranno di tutto per scoprire di chi si tratta?- mi avvisò Nikki, portandosi la tazza alle labbra, ma senza distogliere lo sguardo da me.
Rilessi il passaggio in cui si parlava di me, per la centesima volta: Durante il party in occasione del post-anteprima, l’attore londinese Robert Pattinson è stato visto in compagnia di una giovane ragazza, di cui purtroppo non siamo riusciti ad immortalare il viso. Chi sarà questa misteriosa Miss X? Sarà un’amica o la conquistatrice del suo cuore? Un’attrice famosa o una semplice ragazza?
Nonostante tutto non ero preoccupata per la mia privacy; in fondo non erano in possesso di una mia fotografia e da quel momento sia io che Robert avremmo fatto molta attenzione.
- Ma in fondo dovrai pur farci l’abitudine.- aggiunse insistentemente Nikki, appoggiando il suo tè sul piattino.
Finalmente le concessi la mia attenzione, sollevando lo sguardo dalla pagina di giornale e posandolo su di lei.
- Cosa intendi dire?- le domandai, senza capire.
- Bè, sai cosa penso a proposito di voi due. Quando finalmente vi deciderete a dichiararvi, tutto il mondo verrà a sapere della nuova Bella che ha conquistato il cuore del nostro collega.- mi spiegò lei, guardandomi negli occhi con il sorriso di chi la sa lunga.
- Nikki, non ricominciare con questa storia.- esclamai, posando la rivista sul tavolino davanti a me e dedicandomi completamente al mio caffè.
Quando insisteva su una cosa, diventava insopportabile; era ancora convinta che qualche cosa di speciale legasse me e Robert e che prima o poi avremmo finito col metterci insieme.
Ma io non volevo nemmeno prendere in considerazione un’ipotesi del genere.
Non che mi dispiacesse, ma non volevo rischiare di illudermi per poi finire scottata.
Era meglio non pensare troppo in grande e accontentarmi di questa bellissima amicizia che mi legava a lui.
Restammo tutte quante in silenzio per alcuni minuti.
Mi trovavo in compagnia di Kris, Nikki e Ashley in un bar lungo la strada principale si Los Angeles: avrei tanto voluto portarle allo “Sweet”, ma spiegare a Jim il motivo della mia presenza lì in compagnia di 3 stelle del cinema, sarebbe stato alquanto complicato.
Verso le 2 del pomeriggio, Nikki mi aveva chiamato sul cellulare, dandomi appuntamento per le 4; solo una volta arrivata lì avevo capito il motivo di tale invito.
Ash mi aveva consegnato la rivista, aperta alla pagina dedicata a loro: subito non avevo capito il perché di quel gesto, ma una volta lette le poche righe che mi riguardavano i miei occhi si erano spalancati increduli.
Certo, era stato un bel colpo leggere quelle parole, ma quando mi ero resa conto che non vi erano foto che mi “incriminavano”, mi ero rilassata.
- E se succedesse veramente?- mi chiese improvvisamente Ashley, distogliendomi dai miei pensieri.
- Cosa?- le chiesi senza capire.
- Qualcosa tra te e Robert. Insomma, sarebbe faticoso mantenere il tuo anonimato, prima o poi dovresti uscire allo scoperto.- mi spiegò lei.
Ci pensai un po’ su: non avevo mai pensato ad una cosa del genere.
Ma se si parlava solo per ipotesi…
- Prima di tutto, penso che dovrei spiegarlo alle mie amiche. Se vedessero la mia faccia in copertina accanto a quella di Rob, oltre che ad essere colpite da un infarto, probabilmente non mi parlerebbero più. Ma immagino che tu voglia sapere se sarei pronta a rinunciare alla mia vita tranquilla.-
Ci pensai per un momento, rimanendo in silenzio: questa era proprio una bella domanda.
Cos’avrei fatto? Sarei stata pronta a gettarmi in pasto ai giornalisti per Robert? Per potergli stare accanto?
Non dovetti pensarci molto, la risposta era una sola.
- Si, penso di sì.- risposi infine, in un sussurro appena udibile, senza guardare negli occhi nessuna di loro.
Anche se non ne ero sicura al 100%, tutte e tre sapevano che da parte mia c’era un certo interesse per il nostro amico comune, come poterlo nascondere?
Ma come avevo già specificato loro più di una volta, non volevo farmi illusioni: già troppe volte in passato ero poi rimasta ferita, e questa sarebbe stata ancora più grande delle precedenti.
Fui salvata da qualsiasi commento dalla suoneria del mio cellulare.
Lo estrassi dalla borsetta e guardai il numero sul display.
- Pronto.- risposi un po’ stupita, ben sapendo chi mi avrebbe risposto.
- Ele, sei a casa?- mi chiese la calda voce di Robert.
- No, sono al bar con Kris e le altre. Perché?-
- Devo darti una notizia. Aspettatemi lì che vi raggiungio.- e senza aggiungere altro, riattaccò.
- Chi era?- mi chiese Kris, notando la mia espressione.
- Rob. Ha detto che ha un notizia per me e di aspettarlo qui che ci avrebbe raggiunto.-
Vidi sui loro volti la stessa espressione che doveva dipingere il mio, rendendomi così conto che doveva trattarsi di una novità molto fresca.
Arrivò dopo circa un quarto d’ora, entrando nel bar con ancora gli occhiali scuri calati sugli occhi.
Salutò il barista, per poi dirigersi deciso verso di noi, appena ci vide sedute al tavolo.
- Buongiorno ragazze.- ci salutò lui, posando un bacio sulla guancia di ognuna di noi, per poi sedersi al contrario su una sedia presa dal tavolo a fianco.
- Allora si può sapere che cosa c’è di così tanto urgente?- gli chiesi, mentre la mia curiosità cresceva sempre di più.
- Ho una novità che ti potrebbe interessare parecchio.- mi rispose, sorridendomi.
- E sarebbe?- insistetti, sollevando un sopracciglio.
- Fra due settimane abbiamo un servizio fotografico.- continuò Robert, senza togliermi gli occhi di dosso.
- Bene, sono contenta dell’efficienza del mio agente. Quando aveva intenzione di dirmelo?- intervenne Kris, estraendo il cellulare dalla tasca, probabilmente per accertarsi di non avere una chiamata senza risposta.
- Stai tranquilla, Stephanie me l’ha appena detto, quindi verrete avvisati tutti entro breve.-
- Rob, per favore, arriva al dunque.-
Ancora non riuscivo a capire cosa centrasse il loro servizio fotografico con me.
Che i realizzatori gli avessero chiesto di portare la ragazza misteriosa?
- Quello che t’interesserà è il luogo dove avverrà.- continuò il mio amico, aumentando la suspance.
- Robert.- esclamai, ormai spazientita.
- Firenze.- disse infine.
Una sola, semplice parola.
Ma il mio cuore partì subito a mille appena l’ebbe pronunciata.* * *
Rimase immobile a fissarmi per quelli che sembrarono almeno 20 secondi, guardandomi con gli occhi e la bocca spalancati.
- Stai scherzando?- esclamò poi, quasi urlando e attirando l’attenzione dei clienti del bar.
- No, assolutamente. Appena me l’hanno comunicato ho pensato di dirtelo.- le risposi, ridendo divertito alla sua reazione.
- Volete spiegare anche a noi.- intervenne Nikki, passando lo sguardo da me ad Elettra.
- Io… io sono originaria di Firenze. O per meglio dire, di un paesino poco distante.- le rispose lei, guardandola ancora incredula.
- Sei fiorentina?- le domandò Ashley, sorridendo.
- Si.- sussurrò lei.
La guardai con il sorriso sulle labbra, felice di averla stupita ancora una volta.
Appena Stephanie mi aveva comunicato la nostra meta, solo un nome mi era subito saltato alla mente: Elettra.
Era stata proprio lei, qualche mese prima, a dirmi dove abitava quando ancora viveva in Italia.
- Ma ancora non capisco. Cosa centro io?- aggiunse lei, dopo questo primo momento di sbalordimento.
- Bè, mi sembrava sottinteso. Che ne dici di accompagnarci? Può essere una buona occasione per tornare nella tua patria.-
- Dici sul serio? Davvero posso?-
- Se te lo sto dicendo.- le risposi ridendo.
- Wow! È…è meraviglioso. Grazie Rob.- mi disse, stampandomi un bacio sulla guancia, con tanto di schicco.
- Lo faccio con piacere, lo sai.- le risposi, sorridendole teneramente.
- Lo devo dire subito a Gian. Scusate.- ci avvisò, alzandosi poi in piedi e allontanandosi un po’ per telefonare al suo migliore amico.
La seguii con lo sguardo.
- Non perdi l’occasione di farle qualche regalo, eh.- mi prese in giro Nikki, guardandomi con sguardo malizioso.
- Non vedo cosa ci sia di male. Sono parecchi mesi che non torna a casa, mi è sembrata un’ottima occasione.- le risposi, alzando le spalle.
- Soprattutto perché così non devi starle lontano per troppo tempo.-
- Nikki, diventi insopportabile quando fai così.- le feci notare, facendola ridacchiare.
- A proposito, hai notato questo?- mi chiese Kris, porgendomi il giornale che avevo visto aperto sul tavolino.
Lo presi in mano e lessi l’articolo dedicato alla nostra anteprima.
Non potei fare a meno di bloccarmi, quando lessi le poche righe che riguardavano senza ombra di dubbio Elettra.
Le rilessi più di una volta, per essere sicuro di non aver letto male, poi alzai lo sguardo verso le mie colleghe.
- Sei stato fortunato, non sono riusciti a scattarvi nessuna foto.- mi disse Nikki, inclinando la testa da una parte e puntandomi gli occhi addosso.
- Non abbiamo fatto apposta. Eravamo sulla terrazza e alcuni giornalisti sono sfuggiti al controllo delle guardie. È comunque non è niente di grave, non sanno niente di lei.-
- Vero, ma pensi che non cercheranno di scoprire qualcosa? Rob, sei uno degli scapoli più famoso degli ultimi tempi. Una storia fissa è un ottimo bocconcino per i giornalisti.-
Riportai lo sguardo sulla rivista senza commentare: nonostante tutto aveva ragione, dovevo stare attento.
- Per il momento non c’è nulla da temere. Se scopriranno qualcosa ce ne occuperemo allora.- le risposi, riappoggiando il giornale sul tavolo.
Nikki stava per ribattere qualcosa, ma il ritorno di Elettra la interruppe.
- Penso di non avere mai sentito Gian così contento.- ci disse ridendo.
Si risedette al suo posto e mi rivolse il sorriso più bello che avessi mai visto.
- Grazie, Rob, mi stai regalando una grande occasione. Non so quando avrei avuto il coraggio di tornare là, ma con questa scusa posso farlo.-
Non le risposi, limitandomi a sorridere, troppo felice di aver fatto qualcosa di utile per la mia stella.
E rieccomi tra voi!!!!!
Mentre voi siete sparite tutte quante... -.-
YUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUUU!!!
C'è nessuuuuunoooooooo????
Uffff, non ho nessuno da ringraziare così. ç_ç
Vabbè, vorrà dire che ringrazierò chi ha letto.. ^^
Finalmente sono finiti gli esami, e soprattutto... STASERA VADO A VEDERE ECLIPSEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!
Finalmente, non vedevo l'ora.. *.*
Un bacioneeeeeeeee. -
•°o.O Cy_Pattinson O.o°•.
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Capitolo: Ritorno a casa
Personaggi: Robert Pattinson e Altro Personaggio inventato da meWhat do you live for? I live for you
…Ritorno a casa…
Mi trovavo sul volo diretto a Firenze, in compagnia di Robert e gli altri.
Mancavano circa 45 minuti all’atterraggio e il mio cuore già cominciava a battere a mille; sapevo fin troppo bene che non sarei riuscita ad evitare i miei ex amici, in fondo il nostro non era un paese tanto grande.
- Tutto bene?- mi chiese Rob, seduto accanto a me.
- Si, solo… sono un po’ agitata all’idea di vedere i miei… amici.- gli risposi, guardandolo e sospirando all’ultima parola.
- Vedrai che andrà tutto bene. E poi ricorda che ci sarà anche Gian con te.- cercò di rassicurarmi lui, sfiorandomi una mano.
Aveva ragione, Gianluca sarebbe stato con me; non mi aveva mai lasciata sola e non l’avrebbe fatto questa volta, proprio come mi aveva assicurato lui stesso.
Finalmente l’aereo toccò terra toscana, così infilai i miei occhiali da sole con tanto di cappellino.
Al nostro arrivo ci sarebbero stati una miriade di fans e giornalisti, venuti a conoscenza di questo servizio fotografico, così avevamo concordato che io sarei scesa poco dopo di loro, mischiandomi tra la gente normale, per raggiungere poi la macchina che ci avrebbe portati al loro albergo.
- Ci vediamo dopo, allora.- mi salutò Robert, pronto a scendere, seguito dagli altri.
Aspettai circa un minuto, prima di alzarmi e seguire la gente “comune” verso il terminal.
Non feci in tempo ad oltrepassare le porte, che già sentivo le urla delle ragazzine impazzite alla vista degli attori.
Guardai nella loro direzione con la coda dell’occhio, vedendoli firmare autografi qua e là, giusto per acquietare un po’ le acque, così io mi affrettai verso l’uscita, raggiungendo l’auto con tanto di autista.
- La signorina Bertani, immagino.- mi disse quest’ultimo in italiano, sorridendomi e aprendo la portiera.
- Immagina bene. Grazie mille.- gli risposi, salendo in auto.
Dovetti aspettare circa 10 minuti, prima di veder comparire Rob, Kris e Kellan: gli altri sarebbero saliti sulla macchina che si trovava esattamente dietro di noi.
- Mamma mia, pensavo di lasciarci la pelle là in mezzo. Le fans italiane sono delle pazze scatenate.- commentò Kellan, sedendosi accanto a me sui sedili posteriori.
- Ahahah! Si, sappiamo farci riconoscere.- gli risposi ridendo.
- Tu stai bene? Nessun problema, vero?- mi chiese Robert apprensivo, dal sedile anteriore.
- Tutto perfetto. Sono arrivata fin qui facilmente.- gli risposi con un sorriso, tranquillizzandolo.
Raggiungemmo l’hotel nel giro di 20 minuti, durante i quali esponevo agli altri le meraviglie di Firenze.
Quando arrivammo all’albergo Alessandra, Robert e gli altri si registrarono grazie al mio aiuto.
- Ora capisco perché mi avete portata con voi. Vi serviva un’interprete.- dissi loro, mentre ci avviavamo agli ascensori.
- Ah, ci hai scoperti.- mi prese in giro Nikki, ridendo.
- Grazie tante.- commentai, fingendomi offesa.
- Io pensavo di fare subito un salto a casa, magari ci vediamo più tardi.- li avvisai.
- D’accordo. Va bene se ci vediamo per cena? Così ci consigli un buon ristorante.- mi rispose Kris.
- Certo che si. Su questo non c’erano dubbi.- le risposi, strizzandole l’occhio.
- Ti dispiace se vengo con te?- mi domandò all’improvviso Robert.
Lo guardai ad occhi spalancati.
- Se non vuoi che ti accompagni dai tuoi non preoccuparti, aspetto fuori, ma mi piacerebbe fare un giro per la città.- mi spiegò, sorridendomi.
- No, ma figurati. Solo… mi hai sorpreso. Ok, allora… ti aspetto nella hall.- lo informai, mentre le porte dell’ascensore si chiudevano.
Non si fece attendere a lungo, così che presto uscimmo nell’aria calda di Firenze.
Mi guardai intorno estasiata, riconoscendo ogni minimo angolo della città e legandolo sempre ad un ricordo della mia vita.
Era strano essere di nuovo lì, ma allo stesso tempo ero al settimo cielo.
- Tutto bene?- mi chiese Pattinson, notando la mia assenza.
- Si, scusami. È solo che… è strano tornare qui dopo tutti questi mesi.-
- Immagino. Quindi ammetti che un po’ ti mancava questo posto?- mi chiese, guardandomi con sguardo complice.
- Si, lo ammetto, un pochino si.- gli risposi arrossendo.
Salimmo su un tram che ci avrebbe portato nel piccolo paesino poco lontano da lì in cui vivevo fino all’anno precedente.
Quando scesi una serie di ricordi mi colpirono la mente: il parco sulla destra dove trascorrevo i pomeriggi con i miei amici, la pizzeria dove passavamo quasi tutti i sabati sera, la gelateria.
Sentii le lacrime premere contro gli occhi, ma cercai di ricacciarle indietro: non me la sentivo di farmi vedere da Robert.
- Andiamo prima da Gian.- decisi infine, incamminandomi lungo la strada.
Raggiungemmo la casa del mio migliore amico in poco tempo, così mi avvicinai alla porta e suonai il campanello.
- Si?- mi rispose, aprendo la porta.
- Non mi dire che non ti aspettavi di vedermi qui. Sapevi che sarei arrivata oggi.- lo rimproverai sorridendo.
- Elettra!!- esclamò stringendomi forte a se.
- Che bello rivederti qui.- mi disse, con il viso affondato nei miei capelli.
- Anche per me è bello essere tornata.- ammisi, mentre incrociavo i suoi occhi verdissimi.
- Ciao Robert. Non ti ringrazierò mai abbastanza per averla riportata qui.- disse poi rivolto all’attore, allungando una mano per stringere la sua.
- Ciao Gian. È stato un piacere.- gli rispose, sorridendo.
- Sei già tornata a casa?- mi chiese, tenendomi ancora stretta a se.
- No, volevo andarci adesso. Ti va di accompagnarci? Così Robert ha un po’ di compagnia.-
- Certo che si.- e così dicendo si chiuse la porta alle spalle, seguendoci verso la casa dei miei genitori.
Finalmente arrivammo davanti alla grande casa bianca che era stata il rifugio della mia infanzia e della mia adolescenza.
La guardai per alcuni secondi, senza avere il coraggio di avvicinarmi; perché mi bloccava tanto quella situazione?
In fondo ero rimasta in buoni rapporti con i miei genitori.
Forse era solo per il fatto che quella casa rappresentava il mio passato, con il quale avevo voluto chiudere l’estate precedente, quando me n’ero andata.
- Dai, forza, guarda che non ti mangiano mica.- mi spinse in avanti Gian, premendomi una mano sulla schiena.
Mi voltai indietro, cercando con lo sguardo il supporto delle due persone che per me erano diventate le più importanti negli ultimi tempi, e dopo averlo trovato, mi diressi verso la porta di casa, esalando un profondo respiro.
- Chi è?- chiese mia madre, aprendo la porta di casa, dopo che io avevo suonato il campanello.
- Ciao mamma.- la salutai, sorridendole.
Mi guardò con gli occhi spalancati, come se avesse appena visto un fantasma, poi vidi una lacrima scorrerle lungo la guancia.
Ero tornata a casa.* * *
Era identica alla figlia, eccezion fatta per il colore degli occhi, di un nero profondo, in perfetto contrasto con quelli cristallini di Elettra.
- Ciao mamma.- le disse lei, mentre una piccola lacrima abbandonava gli occhi della donna per giungere fino alle labbra.
- Elettra.- sussurrò lei, ancora incredula di vederla lì.
Non capivo quasi niente d’italiano, ma riuscii tuttavia a comprendere la conversazione che ci fu tra le due, almeno in parte.
- Proprio io. Non te l’aspettavi, vero?- ironizzò Elettra, sorridendo, cercando di nascondere la commozione che stava prendendo anche lei.
- Oh, piccola, che bello rivederti.- la salutò finalmente la signora Bertani, abbracciando la figlia.
- Anche per me.- sussurrò la ragazza, con voce quasi inudibile.
- Quando sei arrivata? Perché non mi hai detto niente?- le chiese poi la madre, allontanandosi di qualche centimetro e asciugandosi le lacrime.
- Volevo farti una sorpresa.-
- Era ora che venissi a trovare la tua mamma.- le disse scherzosamente, dandole una pacca sulla testa.
- Oh, ciao Gian.- salutò poi il ragazzo.
- Ciao Laura. Te l’avevo detto che prima o poi te l’avrei riportata.- rispose lui, sorridendole e facendo l’occhiolino.
Poi lo sguardo della donna si soffermò su di me e dovette riconoscermi all’istante, perché la vidi spalancare gli occhi subito seguiti dalla bocca.
Guardai Elettra, chiedendole con lo sguardo cosa dovevo fare.
- Parla pure in inglese, lo sa anche meglio di me.- mi assicurò la mia amica sorridendo.
- Salve signora Bertani, io sono Robert. È un piacere conoscerla.- mi rivolsi a lei, allungando una mano.
Lei la strinse, senza tuttavia proferire parola.
- Riprenditi mamma, non hai le allucinazioni, è proprio QUEL Robert. Devi ringraziare lui se sono qui.- le disse, passando all’inglese, probabilmente per facilitarmi.
- Hai tralasciato qualcosa nelle tue telefonate, tesoro?- si riprese la donna.
- Comunque il piacere è mio. E chiamami Laura.- mi rispose finalmente, regalandomi un sorriso così simile a quello della figlia.
- Perché non entrate? Tuo padre sarà qua a momenti.- ci disse infine, rientrando in casa.
- Allora, si può sapere qual è questo grande evento che ti ha convinta a tornare qui?- chiese la signora Bertani alla figlia, continuando ad usare la lingua d’oltre Manica.
- Robert e gli altri hanno un servizio fotografico qui a Firenze, così ho pensato di aggregarmi. Sarebbe stata la scusa perfetta per ripresentarmi qui.-
Vidi sua madre guardarmi per un secondo, per poi porre alla figlia una domanda in italiano che io non capii, ma che intuii dalla risposta di Elettra.
- No, mamma, non ti ci mettere anche tu.- rispose la ragazza, arrossendo.
Cercai con lo sguardo la conferma da parte di Gian alla mia intuizione, e con un gesto affermativo accompagnato da una risata, confermò la mia teoria.
- Ok, ok, non ti arrabbiare. Lo diresti subito alla tua mamma se fosse così, vero?- le disse poi, con sguardo malizioso.
- Certo mamma, come no.- rispose Elettra, ancora rossa in volto, sollevando gli occhi al cielo.
Sentimmo un certo trambusto provenire dalla porta d’ingresso che si stava chiudendo.
- Laura?- parlò una voce maschile.
- Sono in salotto, caro.- rispose la signora Bertani.
- Oggi è stata una giornata pazzesca. Non vedevo l’ora di usc…- cominciò a dire l’uomo, ma si bloccò all’istante appena ci vide seduti in salotto.
- Ciao papà.- disse Elettra alzandosi.
- Ele…-
Non capii il resto della conversazione, dal momento che parlarono in italiano, ma dall’abbraccio che si scambiarono, capii che anche il padre era contento di rivederla.
Capii all’istante da chi avesse preso gli occhi azzurri Elettra: erano identici a quelli dell’uomo che ora la stringeva forte a se e anche la loro profondità era identica.
- Papà, ti presento Robert.- mi presentò infine, rivolgendo lo sguardo verso di me.
L’uomo mi guardò con un sopracciglio alzato
Oh, no, vuoi vedere che mi sono trovato un padre super geloso della figlia?, mi dissi notando lo sguardo.
- Molto piacere.- mi rispose tuttavia in inglese, stringendomi la mano.
- Non farci caso, è così con qualsiasi ragazzo si avvicini ad Elettra. L’ha fatto anche con me all’inizio.- mi sussurrò Gian all’orecchio, mentre il signor Bertani riprendeva a parlare in italiano con la figlia.
- Wow, perché devo sempre essere così fortunato?- risposi io ironico, mentre Gianluca rideva sotto i baffi.
Li guardai conversare per un po’, quando mi resi conto che per me era venuta l’ora di raggiungere i miei colleghi.
- Scusate, non vorrei interrompervi, ma è meglio se io torno in albergo. Il viaggio è stato lungo e vorrei riposarmi un po’.- attirai l’attenzione, sperando di non venire incenerito dallo sguardo del padre di Elettra.
- Certo, hai ragione.- mi disse quest’ultima, alzandosi in piedi.
- No, tu resta, avete tante cose di cui parlare.- la bloccai.
- Sei sicuro di farcela da solo?-
- Certo, non ti preoccupare, me la caverò.- le risposi, facendole l’occhiolino, cosa di cui mi pentii all’istante, dal momento che il padre mi lanciò un’occhiataccia che avrebbe messo terrore anche ad un assassino.
- Ok, come vuoi. Vi raggiungo tra un po’.-
- Non ti preoccupare, fai con comodo. Ci vediamo a cena.-
- Me ne vado anche io.- intervenne Gian, alzandosi a sua volta.
- Allora… ciao.- ci salutò Elettra, ancora un po’ titubante nel lasciarmi andare da solo.
- è stato un piacere conoscerti, Robert.- mi salutò la madre, sorridendomi.
- Anche per me, sign… Laura.- mi corressi, notando il suo sguardo di rimprovero.
Uscimmo sotto il sole pomeridiano di Firenze e dopo aver salutato Gianluca, tornai al mio albergo, mentre solo un pensiero mi riempiva la testa: avrei dovuto fare molta attenzione se volevo tornare a Los Angeles tutto intero.
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claudiag1994.
User deleted
continuaaaaaaaaaaaaaaaalaaaaaaaaaa è stupenda sta fanfiction.xd.sn una tua fan nuova.xd.<3 .