FONDAZIONE DALI' PRO ROBERT|

Il St. Petersburg Times ha intervistato il Dr. Hank Hine, diretto del Museo Salvador Dalì.

Ecco la sua opinione sulla performance di Rob come Dalì.

Qui di seguito vi riportiamo l’intervista in questione, integralmente tradotta!

“Little Ashes” di Paul Morrison, un ritratto dell’artista Salvador Dalì da giovane, “è più di un film”, ha detto il Dr Hank Hine. Direttore del Museo Salvador Dalì di St.Petersburg dal 2001, Hine vede “Little Ashes” come un altro modo per approfondire la conoscenza di Dalì, della sua singolare vita e dei suoi risultati.

Hine ha visto il DVD di “Little Ashes” prima di parlarne con il St.Petersburg Times. E parteciperà anche alla proiezione del film al Tampa Theatre per rispondere poi alle domande dopo lo show.

Little Ashes si occupa di Dalì durante i giorni dell’accademia, mentre instaura relazioni d’amicizia con i suoi compagni, Luis Bunuel il regista e il poeta Federico Garcia Lorca. E’ stato un approccio sensato quello del film?

“Non c’era sicurezza sul tipo di storia che avrebbero potuto mettere insieme perché ci sono così tanti fatti nella vita di Dalì, così tante combinazioni con persone molto diverse e in contesti diversi: dalla Spagna, a Picasso e i surrealisti a Parigi, i contatti con gli Stati Uniti, Hollywood, i Beatles, il Papa, (Francisco) Franco, il Re di Spagna… Ma penso che sia stata una buona scelta quella di privilegiare un suo momento formativo importante, collegandolo a questi altri artisti che godono di un buon interesse da parte del pubblico”.

In special modo con Lorca, di cui il film descrive una relazione omosessuale con Dalì.

“Prima di tutto, bisogna dire che non è sicuro che siano stati amanti. Dalì è sempre stato ambiguo su questo. Penso non esista alcun documento che provi che Dalì abbia avuto relazioni omosessuali. Possedeva certamente una buona dose di curiosità nei confronti della sessualità delle altre persone. Gli piaceva essere voyeurista. Queste altre cose non sono note, ma si può dedurre dalla variabilità della sua propria identità che potesse essere bisessuale”.

Sono sicuro che Robert Pattinson (Twilight) nei panni di Dalì sorprenderà i suoi fans. Che cosa pensa della sua caratterizzazione?

“Ha fatto un buon lavoro nel catturare l’incertezza di Dalì, che non si era impegnato in una relazione con Lorca, ma neppure si era totalmente chiuso in sé stesso: era oscillante“.

Quello che sappiamo di Dalì – e questo è il punto in cui il film potrebbe avere sconfinato un po’ – è che era veramente riluttante ad ogni tipo di contatto fisico.

“Hanno fatto un buon lavoro nel mettere a fuoco la sua reticenza, l’ambivalenza che aveva nell’entrare in contatto con gli altri”.

Mi ha sorpreso il fatto che il film, fin dalle prime scene, dipinga Dalì come socialmente impacciato e non come l’artista sfrontato che conosciamo.

“Lo stesso Dalì ammette di essere stato molto a disagio con gli altri. Quando incontrò (l’artista) Paul Eluard e sua moglie Gala (che in seguito sposò Dalì), essi vennero a fargli visita e lui rise per tutto il tempo in maniera esagerata, quasi isterica. Gala, dice, fu la presenza tranquillizzante nella sua vita“.

‘Little Ashes’ è stato realizzato in modo abbastanza convenzionale, anche se l’arte e la vita di Dalì sono stati tutto fuorché convenzionali. Quali sentimenti pensa che avrebbe avuto nei confronti di questo film?

“Dalì era famoso per aver detto: ‘Più confusione c’è, meglio è’. Sul fatto che il film mostra una visione confusa della sua sessualità, penso che avrebbe applaudito“.

Articolo tradotto da Rebecca49 per TwilightItalia.com