Il Petalo e la Foglia

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  1. Alice Cullen*
     
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    Erano appena le otto del mattino e il sole già baciava il mio viso che con una smorfia
    di fastidio si ricordò di trovarsi in aereo in viaggio per Roma.
    Il viaggio era stato abbastanza breve ma purtroppo il motivo per cui ero stata spinta
    a fuggire dalla mia amata città rendeva tutto amaro e quel viaggio sembrava
    interminabile.
    Ero nata e cresciuta a Londra, come i miei genitori anche se i miei nonni materni
    erano italiani partiti da giovani per cercare fortuna in Inghilterra.
    Ogni estate trascorrevo almeno due settimane a Roma a casa dei miei nonni, i miei
    genitori amavano Roma, mio padre continuava a ripetere che quella era la città dove in
    passato si era formato l'impero più importante che la storia potesse mai vedere.
    Anche io amavo Roma ma non avevo mai pensato prima d'ora la possibilità di doverci
    vivere fino a qualche sera precedente.
    Tre giorni prima ero a casa come sempre a studiare matematica, quella sera proprio non
    ci riuscivo a risolvere quelle dissequazioni, vivi l'orologio e mi accorsi che il tempo era
    passato velocemente tanto veloce da far apparire un velo nero fuori la finestra al posto
    di quel cielo azzurro che avevo lasciato prima di immergermi in uno studio matto e
    disperato, mi alzai dal tavolo e iniziai a preparare la cena visto che i miei genitori sareb-
    bero entrati dalla porta da un momento all'altro.
    Preparai la cena come una brava massaia, aspettavo che tornassero mamma e papà ma
    dopo aver aspettato un' ora squillò il telefono mi affrettai a rispondere pronta ad ascolta-
    re la scusa che i miei genitori avevano trovato, ma a mia sorpresa non era la loro voce
    dall'altra parte della cornetta.
    Una voce fredda chiese con tono pacato.
    << Parlo con la signorina Alice Smith? >>.
    Io risposi con aria altrettanto triste e spenta, forse qualcosa dentro me già avvertiva quel-
    lo che stava succedendo, forse qualcosa dentro me era al corrente che la mia vita sarebbe
    cambiate nell'istante in cui avrei posato la cornetta.
    << Si sono io chi parla? >>.
    << Sono l'agente Carter >>.
    << Ah. Agente non mi dica che ho avuto un'altra multa. I miei mi ammazzeranno. Ma ricordo di esser stata attenta a tutti i limiti di velocità e anche ai divieti >>.
    << Signorina Smith non la chiamo per questioni di così irrilevante importanza >>.
    << Oddio allora cosa è succeso? >>
    << Le conviene venire in centrale. Certe cose meglio chiarirle dal vivo mi creda >>.
    << Mi dica cosa diavolo è successo >>.
    << Non sono tenuto a parlarle per telefono di alcuni fatti. Quindi è pregata di venire in centrale se vuole sapere qualcosa >>.
    In quel momento senza dire una parola attaccai la cornetta presi il cappotto e mi precipiati
    per le scale correndo e cercando disperatamente le chiavi della mia auto che proprio allora
    non riuscivo a trovare.
    Trovate le chiavi in un angolo remoto della mia borsa aprii la portiera e mi fiondai a cento all'
    ora in direzione della centrale di polizia.
     
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  2. »Paola«
     
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    Tesooo <33 ma è bellissima!!! :wub: scrivi benissimo lo sai vero?? posta non farmi rimanere in suspanse!!! :shifty:
     
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  3. Alice Cullen*
     
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    Voglio che lo leggano le altre qundi sari divorata dalla curiosità per un altro po..
     
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  4. °°Miss Gahan°°
     
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    Tesòò ho appena letto..
    Daii continua presto..
    Sono curiosa di sapere cosa succede... :)
     
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  5. Alice Cullen*
     
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    aMò lo posterò domani sera il seguito..
     
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  6. °°Miss Gahan°°
     
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    Va bene..allora aspetto a domani amò..

    *me curiosa*
     
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  7. gerardsweety
     
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    molto bella continua prestoo^^
     
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  8. letizia_ama_rob
     
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    ma la mia tesoraaaaaaa..adesso scriveeeeeee anke le ff....
    ke bellaaaaaaa...brava brava..
    continua presto..
     
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  9. • Nikii~
     
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    Che bella tesooooo'
    voglio sapere che è successo!
    Posta presto!
     
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  10. lully's
     
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    che bellaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!posta preesto
     
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  11. SuperSimo<3
     
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    oddio!!!!!!devi postare prestissimo!mi piace tantisismo come inizio!!muah!!!!alice è trp bella!!!!
    continua!!
    baciiii
     
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  12. Alice Cullen*
     
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    Qualcosa dentro me bussava forte al petto, piano piano saliva in gola e mi accorsi che era il battito del mio cuore che si faceva sempre più simile ad un boato profondo, tanto profondo che credo si sentisse anche fuori dall'auto ma naturalmente era un mio pensiero, una di quelle mie paranoie da film Horror.
    Mentre ascoltavo il rumore proveniente dal mio petto cercavo di immaginare cosa possa essere accaduto di così grave da far intervenire addirittura la polizia, vidi l'ora e pensai che mamma e papà già erano a casa e non trovandomi si sarebbero preoccupati, così decisi di avvisarli senza farli spaventare e far entrare mamma in una delle sue solite crisi di panico.
    Chiamai sul cellulare di mamma ed era spento, provai a chiamare il cellulare di papà e squillava ma nessuno rispondeva, così decisi di chiamare a casa direttamente ma mi rispose la segreteria dopo vari squilli, lasciai un messaggio perfetto, dicevo che ero un'attimo a sistemare una questione con gli sbirri, che di sicuro non c'entravo nulla e che era solo per formalità.
    Speravo davvero di non farli allarmare così dopo sarebbero stati più indulgenti al mio ritorno a casa, tanto sapevo che era qualcosa che riguardava me e la mia bella smart nuova di zecca color pomodoro, papà mi prendeva in giro perché subito dopo aver preso la patente mi feci regalare questa smart rossa fiammante e a lui non piaceva di questo colore.
    Arrivai in centrale di polizia piuttosto agitata perché odio chi mi trattiene sulle spine, odio la suspense e odio i poliziotti.
    Entrai in una stanza cn un paio di sedioline, di sicuro era una stanza d'attesa, c'era anche una scrivania ma vuota, aspettai dieci minuti e uscìì un agente alto biondo con occhi verdi, era piùttosto giovane e molto carino, mi avvicinai con aria da smorfiosetta perchè tentavo di fare colpo perchè credevo che potesse influenzare ciò che stava per dirmi ma non immaginavo che nn c'entrava nulla.
    << Scusi. Posso chiederle un'informazione? >>
    << Certo. Mi Dica >>.
    << Sono stata chiamata a casa da un certo agente Carter. Diceva che aveva una cosa importante da riferirmi. E' quì in centrale? >>
    A mia sfortuna non era lui l'agente Carter e il bel ragazzo entrò di nuovo in una porta e non tornò più, dopo un paio di minuti vidi uscire un signore basso tarchiato e con dei baffi grigi come i capelli.
    << Lei è la signorina Smith immagino? >>
    << Si sono. E lei è l'agente Carter? >>
    << Si. Piacere. Come sta? >>
    << Bene. Venga al dunque agente. Non voglio che i miei genitori mi credano dispersa, poi non ho potuto nemmeno finire di preparare la cena saranno furiosi >>.
    << Non credo siano furiosi >>.
    << Io invece credo proprio di si. Specialmente papà, se non viene servita in tempo la cena va su tutte le furie. Lei non conosce mio padre >>.
    << No. E non credo di poter avere mai questo piacere. Vede suo padre... >>
    << Mio padre cosa? >>
    << Sono spiacente ma devo comunicarle che suo padre ha avuto un grave incidente stradale >>.
    << Ne è sicuro? Mio padre? Patrick Smith? >>
    << Si ne sono sicuro. E purtroppo accanto a lui c'era anche sua madre >>.
    Oddio in quel momento sentivo il peso del mondo sulla mia testa, sentivo sprofondare tutto in un mare, come quando ero piccola e non riuscivo a nuotare e andavo sempre più in fondo finchè papà non correva a tirarmi fuori, ma questa volta papà non c'era per salvarmi.
    << Ma adesso dove sono? Come stanno? >>
    << Adesso sono ricoverati in ospedale. Le conviene correre subito lì >>.
    Infatti uscii dalla centrale di polizia e mi precipiatai in ospedale, quei pochi chilometri sembravano essere il doppio ma arrivai in ospedale in me che non si dica.
    Appena entrai nell'antrone dell'edificio chiesi alla reception informazione sui miei, mi diressi al terzo piano.
    Quando uscii dall'ascensore ebbi come un brutto presentimento, ma ero convinta che fosse legato al fatto che odiavo gli ospedali, mi trasmettevano tristezza e malinconia se pensavo a quanta gente moriva in quel posto ogni giorno.
    Chiesi ad un infermiera della stanza dov'erano i miei genitori e lei cn uno sguardo un po' impaurito mi disse che a momenti sarebbe arrivato il medico e che dovevo parlarne con lui, non capivo perchè tutto quel casino per un' informazione, la faccenda iniziava a puzzarmi.
    Il medico arrivò in pochi sencondi e mi chiese se ero la signorina Smith, quel giorno tante persone mi inondavano di domande ma pareva che nessuno volesse rispondere nemmeno a una delle mie.
    << Veda signorina io come dovere di medico ho fatto tutto il possibile ma non sono in grado di fare miracoli >>.
    Bastò quella semplice frase per farmi assalire dal panico più assoluto, non capivo nulla, non capivo se era tutto vero oppure un sogno, credevo di esser vittima di uno stupido scherzo ma in fondo in fondo sapevo che era vero, dovevo accettarlo ma non adesso non riuscivo ad immaginare la mia vita senza loro.
    Tanti ricordi attraversarono i miei occhi in quell'istante proprio come se li stessi rivivendo in quel momento, il mio primo giorno di scuola elementare quando Nicole piangeva dicendo che stavo crescendo, la prima volta che sono uscita con le mie compagne dove papà ossessivo mi chiamava al cellulare ogni cinque minuti per sapere come andava, insomma i ricordi più
    significativi e cari dei miei diciassette anni proiettati lì avanti a me e io immune a tutto ciò che mi circondava sprofondai in un abisso di lacrime.
    << Dottore allora lei sta cercando di dirmi che i miei genitori non ci sono più? >>
    << Purtroppo è vero. Suo padre è morto sul colpo mentre sua madre è morta poco dopo esser arrivata quì >>.
    Tornai a casa zitta muta senza pensare a nulla, la mia mente di svuotò, non avvisai parenti, amici, non ne avevo le forze, in quell'istante avrei voluto morire anch'io ma sapevo che non sarebbe stato quello che volevano Patrick e Nicole.


    Edited by Alice Cullen* - 19/1/2009, 16:38
     
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  13. Sruccia
     
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    Wow! Cm inizio m'ispira! Continua presto XD
     
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  14. Alice Cullen*
     
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    CITAZIONE (Sruccia @ 19/1/2009, 16:29)
    Wow! Cm inizio m'ispira! Continua presto XD

    Postata :D
     
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  15. letizia_ama_rob
     
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    ke stroriaaaa tristeeeeeeeeeee..
    xò e scritta benissimooooo..brava la mia tesoraaa..
    continuaaaa
     
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633 replies since 18/1/2009, 23:55   6791 views
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