WHERE I'M HEADED

sequel di "Going Under"

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  1. lully's
     
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    tesooo anke questo e' stupendooo..
    ohi ohi ora si che succedera' un casino ....
    spero che rob almeno non si arrabbi troppo o che non faccia qualcosa di stupido ...
    sono curiosissimissimissimaaaa percio' io aspetto solo te ^_^
     
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  2. midnight melody85
     
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    CITAZIONE (!.golden.angel.! @ 10/1/2010, 10:19)
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!
    ANNA! Non mi dici niente??? ç____ç
    Mi sento offesha u.u xD
    Bene i primi due capitoli...e già un colpo al mio piccolo cuoricino xD
    ma come??? M A M M A??? O__O
    Oh, God! Uh mammina mia! O_O
    E...e..Rob non lo sha? Iniziamo bene O_O
    Non shi fa, non shi faaaaa!
    U_U Aspetto il prosshimo chappy :woot:
    Come shono emozionata :woot:

    teso scusa....sapevo di aver dimenticato qualcosa....-.-
    non ci far caso ormai l'età avanza e la memoria non è più quella di una volta!!!!ù.ù

    CITAZIONE (Lu » @ 10/1/2010, 11:07)
    :cry: :cry: :cry:
    Ma pecchèèè?
    Non ha spiegato il vero perchè! :cry:
    Uddio che tristezza Anna...
    Cioè..al primo cap già mi shocki, al secondo già mi fai piangere.. che facciamo? Al terzo chi farai morire?
    Comunque.. braviiiiissima! <3

    CITAZIONE (FRAGOLINANIKY @ 10/1/2010, 11:42)
    :cry: :cry: :cry: me si è commossa Anna! mannaggia... appena iniziato e già mi fai piangere??? mmmm...
    però complimenti sei bravissima!!! posta presto!

    CITAZIONE (Sissi :D @ 10/1/2010, 16:44)
    no perchè non gli ha detto di izzy?? oddio non l' ha + rivisto da due anni?? è tristissimo questo capitolo!! :cry: :cry: bravissimaaa!! posta presto ^_^

    ok faccio una solenne promessa, in questa ff i chap tristi non saranno molti, ce ne sarà qualcuno ma per lo più saranno divertenti e imbarazzanti, anche perchè la situazione lo sarà di per sè!!!XDDDD

    CITAZIONE (ValeNatsu86 @ 10/1/2010, 18:22)
    e soprattutto: come lo scoprirà *_____*

    no comment :shifty: :shifty:
    muahhahahahaahh!!XDDD
     
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  3. lazzari
     
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    Anna ma ha ragione Lù, col primo capitolo saltavo dalla gioia sia perchè avevi ripreso la storia e per aver saputo della figlia di Robert e Elettra e adesso con questo sempre stupendo capitolo mi fai piangere come una fontana e per il terzo che dobbiamo aspettarci??? Me più ansiosa che mai !!!!!
    Oddio che farà Robert quando lo saprà e se lo saprà perchè ho la vaga idea che non lo saprà molto presto, la tua mente avrà di certo in mente si farci soffrire nell'attesa, mi sbaglio????
    Kiss Lory^^
     
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  4. Sissi :D
     
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    oh ke bella notizia!!!! posta presto!! ^_^
     
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  5. midnight melody85
     
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    CITAZIONE (lazzari @ 10/1/2010, 21:33)
    Oddio che farà Robert quando lo saprà e se lo saprà perchè ho la vaga idea che non lo saprà molto presto, la tua mente avrà di certo in mente si farci soffrire nell'attesa, mi sbaglio????
    Kiss Lory^^

    mi conosci troppo bene ormai.... :shifty: :shifty:
    muhhaahahahahahh!!XDDD
     
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  6. lazzari
     
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    CITAZIONE (midnight melody85 @ 11/1/2010, 21:51)
    CITAZIONE (lazzari @ 10/1/2010, 21:33)
    Oddio che farà Robert quando lo saprà e se lo saprà perchè ho la vaga idea che non lo saprà molto presto, la tua mente avrà di certo in mente si farci soffrire nell'attesa, mi sbaglio????
    Kiss Lory^^

    mi conosci troppo bene ormai.... :shifty: :shifty:
    muhhaahahahahahh!!XDDD

    Ci puoi giurare tesoro, che ti conosco...ahahahahah!!!!!
    Aspetterò con impazienza cosa la tua mente sta elaborando !!!! <_<
     
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  7. Bauci
     
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    Rob è proprio un cafone O__O
    "Sei più mordiba.." <-- queste cose ad una donna NON si dicono u.u

    Bel chap anche se "SAN penn" non lo conosco...uahhahahah io ti adoro hahaha XD
     
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  8. midnight melody85
     
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    the pervy's queen lo conosce bene SAN PENN!!!!ù.ù
    muahhahahahah!!XDDD
     
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  9. ironic90
     
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    ho letto going under tutta d'un fiato e qnd ho visto ke avevi postato il sequel ero contentissima....i primi cap mi sn piaciuti tantissimooooo....ti prego posta più presto che puoi!!!!!!!!!!!
     
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  10. MeRy***
     
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    Oddio, ero convinta di aver già commentato quat'ultimo capitolo...Evidentemente quando l'ho letto ero di fretta e non ho avuto tempo!
    In ogni caso è stupendo Anna...qualche mio interrogativo sta iniziando a svanire, per far posto però a nuove domande!!! Bene, la bimba ha 3 anni (viva me!!! l'avevo "incarrato" XD), Rob non sa ancora dell'esistenza di sua figlia (brutta cosa...perchè mai Ele è così capocciona e non gli ha detto nulla? ), Rob è (o era???) ancora innamorato di Ele (stupida lei che l'ha allontanato) come lei di lui...
    Mentre leggevo della scena dell'incontro Ele-Rob sembravo un'idiota...me la prendevo con te e con Ele per il suo comportamento da vera idiota! -_-
    Ah...e Izzie con gli occhi del padre...lì mi stavo commuovendo...
    Ok, dopo il mio solito papiro...quando ci impiegherai a scirvere il prossimo capitolo??? XDXD
     
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  11. midnight melody85
     
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    muhahahah!!!!!
    datemi un'altra oretta e posto stasera!!!XDDD
     
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  12. MeRy***
     
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    Se sono già a nanna, leggo domani in serata se riesco...lunedì ho l'esame e in teoria dovrei studiare notte e giorno per cavarmela decentemente XD
     
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  13. ironic90
     
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    allora ti aspetto.....mi raccomando posta.....
     
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  14. midnight melody85
     
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    ce l'ho fatta!!XDDD
    ah, benvenuta ironic!!!^^

    CAP. 3
    “Bentornate a casa!”
    All’uscita dell’aereoporto trovammo Jackson ad attenderci a braccia aperte. Anche se spettava ad Emily corrergli incontro per prima, fu Isabelle a prendere il suo posto.
    “Zio Jackie!” urlò in preda alla gioia.
    Jackson sollevò Izzy con facilità, stringendola tra le sue braccia, avvicinandosi poi ad Emily per abbracciarla allo stesso modo.
    Isabelle era una bambina allegra e socievole, con cui era impossibile non andare d’accordo, ma il rapporto che aveva con Jackson era diverso. Era un rapporto speciale.
    Abituata a vivere con sole donne, Jackson era diventato il suo unico punto di riferimento maschile, che gli consentiva di avere quel confronto che io da donna non potevo offrirle. D’altra parte anche lo stesso Jackson l’adorava ed ogni volta che veniva a Provvidence da Emily, si preoccupava sempre di lasciarsi del tempo da dedicare anche alla piccola Izzy.
    Avevo capito che lo faceva non solo perché gli faceva piacere, ma anche perché si era assunto il compito di fare le veci di Robert, poiché lui era ignaro dell’esistenza di sua figlia.
    A tutto questo e a molto di più, pensai nel tragitto che ci portava alla nostra nuova casa.
    New York scorreva sotto i miei occhi in tutta la sua magnificenza. Era da poco cominciato l’autunno e gli alberi cominciavano a perdere la propria chioma.
    Dal finestrino aperto dell’automobile penetrava l’aria fresca dell’esterno. Per chi non l’avesse mai sentita, poteva sembrare solo smog, fastidioso e nauseabondo smog, ma chi vi era nato e cresciuto come me, riusciva a cogliere gli odori e i profumi sottostanti.
    I profumi speziati dei quartieri come Chinatown e Little Italy, il sentore della terra e della natura di Central Park, lo stuzzicante odore degli hot dog cucinati nei chioschi agli angoli della strada.
    “Mamma, che cos’è quello?” attirò la mia attenzione Izzy indicando un punto al di là del ponte.
    “Quella?” indicai lo stesso punto “Quella è Coney Island”.
    In un flash mi apparvero tutti i ricordi che mi legavano a quel posto. La mia infanzia, i compleanni felici in compagnia dei miei genitori e altri ricordi, quelli più recenti, quelli che riguardavano Robert.
    Il luna park tutto per noi, la grandezza dell’amore che provavo per lui e la mia gelosia. Sorrisi, scuotendo la testa.
    Che bambina che ero!
    Isabelle saltò sulle mie gambe, appoggiando le mani al finestrino aperto “Ci andiamo?” chiese eccitata.
    I raggi del sole si infransero tra i suoi morbidi riccioli biondi, colorandoli di bronzo. Li accarezzai, attorcigliandone uno attorno al dito. Non c’erano dubbi che fosse figlia di Robert, non occorreva alcun test del DNA, bastava guardarla.
    “Allora?Ci andiamo?” domandò di nuovo, voltandosi, non avendo ricevuto ancora risposta.
    “Sì” le baciai la punta del naso “andremo a Coney Island e in qualsiasi altro posto vorrai andare. Ti farò vedere dove è cresciuta la mamma”. I suoi occhi si illuminarono per l’entusiasmo e tornò ad ammirare lo spettacolo fuori dall’auto.
    Appoggiai il mento sulla sua testolina, accompagnandola nella sua prima visione di New York.
    Non avevo più la sua purezza e la sua ingenuità, non riuscivo più a guardare le cose con la sua stessa meraviglia, ma anche per me vedere New York in quel momento, era come la prima volta.
    Nei posti anteriori dell’auto Emily faceva la stessa cosa, tenendo stretta la mano di Jackson e poggiando la testa sulla sua spalla.
    Finalmente tutto era tornato al suo posto.
    Mancava un solo tassello, che spettava a me ricomporre, per completare il puzzle.
    “Siamo arrivati” annunciò Jackson sorridendo.
    Quella che si stagliò davanti ai nostri occhi, una volta scesi dall’auto, non era più il vecchio palazzo che mi aveva vista crescere, ma era uno di quegli enormi grattacieli che fanno tanto New York, situato nel quartiere più lussuoso della città: l’Upper East Side.
    Alzai la testa, cercando di vedere l’ultimo piano, ma subito la voce di Izzy mi richiamò.
    “Mamma!” esclamò meravigliata. Aveva la bocca spalancata e non riusciva a credere ai suoi occhi.
    “Ho scelto bene?” mi pungolò Jackson, rifilandomi una gomitata.
    Sgranai gli occhi “Direi proprio di sì!”
    Scendemmo i nostri bagagli dall’auto e varcammo l’ampio ingresso del palazzo, dove ci accolse il portiere, Paul.
    I nostri passi risuonarono sul pavimento di marmo e la piccola Izzy si lasciò intimidire dall’ambiente sontuoso in cui ci trovavamo, venendosi a nascondere dietro le mie gambe e afferrandomi la giacca.
    Sorrisi, porgendole la mano, a cui lei intrecciò le sue piccole dita.
    Salimmo tutti in ascensore, che profumava vagamente di gelsomino.
    “Questo è decisamente un passo in avanti” apprezzò Emily, guardandosi intorno.
    “Ti ricordo che io e te non vivremo più insieme”puntualizzai.
    “Finalmente!” sollevò gli occhi al cielo “Non ti sopportavo più!”
    Isabelle rise per uno dei nostri soliti battibecchi e io rincarai la dose, “Ammettilo che ti mancherò!”
    La smorfia che Emily dipinse con la bocca chiarì a tutti la sua posizione e io scoppiai a ridere.
    “Nonostante la convivenza di questi ultimi anni non hai preso neanche un po’ della mia dolcezza!” la provocai.
    “Figuriamoci!” si schernì “Io sono uno zuccherino! Vero Jackson?!”
    Il ragazzo abbassò lo sguardo in difficoltà, grattandosi la testa.
    “JACKSON!”
    “Uh guarda siamo arrivati!” sviò il discorso con maestria, uscendo dalla cabina con un balzo.
    “Vieni con me Izzy!” afferrò la mano della bambina, sperando di farsene scudo per evitare Emily. Io ed una borbottante Emily li seguimmo sul pianerottolo, fino a quando Jackson non si fermò davanti ad una delle due porte del piano. Con la mano libera, cercò qualcosa nella tasca del giubbotto, cacciandone poi un mazzo di chiavi che mi lanciò.
    “E’ tutta tua!”
    Guardai le chiavi un po’ emozionata e presi Izzy in braccio, per varcare insieme la porta della nostra nuova casa. Della nostra nuova vita.
    “Beh, noi andiamo” sentii la voce di Emily alle mie spalle.
    Girai la testa nella sua direzione “Non vuoi vedere la nuova casa?”
    “Certo!” annuì “Ma la vedrò domani, adesso tocca a voi!”
    La ringraziai e mi voltai a scrutare gli occhi della mia bambina. Lei ricambiò senza paura e mi carezzò una guancia. Sospirai e infilai la chiave nella serratura.
    “ELE!” La voce di Emily rimbombò come un tuono, facendomi saltare insieme ad Izzy che la rimproverò “Zia Emy non si fa! Mi hai spaventata!”
    “Hai ragione piccolina, scusa” disse avvicinandosi “ma la tua mamma è un po’ distratta”.
    Mi guardai in giro confusa. Stavo solo aprendo la porta di casa, come avevo potuto combinare qualche disastro nel frattempo?
    “Che ho fatto?”
    Afferrò il mazzo di chiavi facendomelo dondolare davanti agli occhi.
    “Se non mi dai le mie chiavi, come faccio ad entrare in casa mia?”
    “E c’era bisogno dell’urlo di Tarzan per dirlo? Guarda che abiti dall’altra parte del pianerottolo, ti avrei sentita lo stesso” le feci notare.
    Sbuffò cercando di aprire il portachiavi, per prendere le sue, dopodiché ritornò a darmi le chiavi e salutandomi con un sorriso beffardo.
    “Sai credo proprio che non mi mancherai!” le dissi e lei, in tutta risposta, si girò a farmi una linguaccia. Scoppiai a ridere, scuotendo la testa.
    “Izzy, non fare mai quello che fa la zia”.
    “Ma è divertente!” rispose, ridendo a sua volta.
    Inserita la chiave, la lasciai scattare e spalancai la porta.
    Quello che mi colpì subito fu la luce. Forte e bianca, inondava tutta la casa, entrando senza ostacoli dall’enorme vetrata che affacciava su Central Park.
    “Wow!” esclamammo all’unisono io ed Isabelle, che si lasciò posare sul pavimento di marmo scuro.
    La porta si apriva direttamente sull’enorme salone che colpiva non solo per la sua grandezza e per l’enorme vetrata, ma anche per l’eleganza del suo arredamento. Sulla destra c’era un lungo bancone, dietro il quale potevo scorgere i fornelli e un frigorifero, capace di contenere cibo per un esercito. C’era poi un tavolo rettangolare fatto completamente di cristallo su cui era poggiato un vaso, pieno di lilium.
    Al centro vi erano divani bianchi sommersi da cuscini viola, che all’apparenza, ma sono sicura anche in sostanza, sembravano comodissimi. Il tutto completato da un basso tavolino scuro, ma con la superficie di vetro, su cui erano poggiate alcune riviste e un telecomando.
    Voltandomi a sinistra riuscii a scorgere lo schermo al plasma, attaccato alla parete.
    Oddio!Riuscire a scorgere è un eufemismo!
    In effetti non notare quella mostruosità di tv sarebbe stato preoccupante per qualsiasi oculista.
    “Ma è nostra?” gracchiò sbalordita Isabelle.
    “C-credo di sì” tentennai. Forse lasciare un uomo ad occuparsi di una casa, non era stata poi una così buona idea. Mi avvicinai lentamente alla vetrata, mentre Izzy continuava l’ispezione della casa che continuava anche al piano superiore.
    Appoggiai una mano sul vetro.
    Quella casa aveva la miglior vista sulla città che avessi mai potuto immaginare. Era mozzafiato. Cercai di immaginarla alla sera, ma era inutile. Solo vedendola, avrei potuto capire.
    Un brivido mi scosse la schiena.
    Nella mia vecchia casa non c’era niente di tutto questo.
    Era un po’ fuori città, essendo una villetta ed aveva un aspetto molto più vecchio.
    Forse ad un occhio estraneo non era bella come questa, ma al mio di occhio, era stupenda.
    Era la mia casa. Quella dei miei genitori.
    Quella dove ero nata e dove avevo cominciato a suonare.
    Era la casa che aveva visto al mia discesa verso la china e poi la mia risalita.
    Era la casa dove avevo detto addio definitivamente a mio padre.
    Per questo e per tutto quello che era racchiuso al suo interno, non ero riuscita più a tornarci una volta trasferita a Provvidence. Per questo avevo chiesto a Jackson di cercare una nuova casa.
    “Mamma!”
    La voce di Izzy mi distolse da quei pensieri e mi avviai al piano superiore.
    “Dove sei?” chiesi, aprendo ad una per una le porte.
    Mi dovevo procurare una bussola per ritrovarmi in quella casa!
    “Qui!” urlò.
    Arrivai in fondo al corridoio, dove trovai una porta spalancata con su una targhetta colorata con il nome di Isabelle.
    La trovai abbracciata ad un cavallo a dondolo bianco.
    “E questo da dove è uscito?”
    “Non lo so! Però c’era questo” e mi porse un biglietto “non so leggere” fece spallucce, arrossendo.
    Le grattai la testolina sorridendo “Un altro po’ e ti insegnerò anche questo”.
    La busta era indirizzata ad Isabelle.
    <<tutti i grandi sono stati piccoli, ma pochi di essi se ne ricordano>> lessi ad alta voce. Era una frase del “Piccolo principe”.
    “Questo è il nostro regalo di benvenuto. Ti vogliamo bene. Zia Emily e Zio Jackie” finii di leggere.
    “Allora è mio?” urlò Izzy felice.
    Mi limitai ad annuire, rileggendo ancora la frase iniziale.
    Non riuscivo a capirne il senso.
    Era chiaro che non fosse rivolta ad Izzy, primo perché lei era ancora una bambina e secondo perché erano sicuri la leggessi io e non lei ,di certo. Quindi era rivolta a me.
    Ma perché? Che senso aveva?
    La bambina non mi lasciò il tempo di rifletterci, chiedendomi di vedere la nuova tv.
    Scesi con lei, rileggendomi ancora il bigliettino.
    Lo posai sul tavolino basso, senza essere arrivata a nulla e presi il telecomando.
    “Porca vacca!” esclamai, una volta che fu accesso. Immediatamente mi coprii la bocca con la mano, abbassando lo sguardo verso Izzy che mi fissava curiosa.
    “Ehm…” tossii in difficoltà “Ti ricordi quando ti ho detto di non fare le cose che fa la zia Emy?”
    Mi accovacciai, inginocchiandomi sul pavimento. Annuì.
    “Bene, vale anche per la mamma. Non fare mai quello che fa lei!”
    Scoppiò a ridere, stringendosi nelle spalle “Come sei buffa, mamma!”
    “Già” biascicai, voltandomi verso il megaschermo, ma prima che mettessi a fuoco Izzy parlò di nuovo.
    “Ah, mamma” mormorò, mordendosi il labbro “volevo dirti…..che questa casa è più bella di quella di prima”.
    Sorrisi, annuendo “Hai ragione, hai proprio ragione”.
    Ancora ridendo mi voltai.
    Non ero pronta. Non ero affatto pronta a quello che uscì sullo schermo.
    Robert Thomas Pattinson.
    E sotto la sua faccia una scritta su cui campeggiava New York.
    “Ma che ca….” mi fermai prima di arrivare alla fine.
    Mi alzai di scatto, avvicinandomi allo schermo.
    “Che c’è mamma?” mi seguì Isabelle.
    <<trepidazione in quel di Brodway per il nuovo spettacolo teatrale in cartellone per la prossima settimana>> diceva il giornalista << Protagonista è l’ex vampiro, l’attore inglese Robert Pattinson, nominato ad un Oscar….>>
    CHE COSA????????
    Robert era a New York?
    Robert Pattinson era a New York? Il padre di mia figlia era nella mia stessa città?
    “Cazzo!” mi lasciai sfuggire.
    Presi Izzy tra le braccia, correndo da Emily.
    “Apri!” urlai, bussando. “Che c’è?” arrivò trafelata la mia amica.
    Il rumore della tv mi portò verso Jackson, che vedendomi sussurrò un “ops” che spiegava ogni cosa.
    “Dimmi che non è vero!” lo minacciai.
    “Non posso” alzò le mani, scuotendo la testa.
    “Cavolo!” esclamai, facendo cadere la testa all’indietro.
    Izzy bussò con la mano sulla mia spalla.
    “Mamma” domandò “chi è quel signore?”

    Edited by midnight melody85 - 15/1/2010, 00:51
     
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  15. lazzari
     
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    Oddio che bello Anna, wow come hai descritto quella casa era come se la vedessi, bravissima come sempre!!!
    Ed ecco che arriva Robert in tutto il suo splendore e vederselo su uno mega schermo appena arrivata è una mazzata...ahahahahah...bene bene anche lui a N.Y. ma guarda il caso..ahahahahah...che farà la nostra Elettra adesso e che dirà alla figlia su chi sia quell'uomo??? Mo voglio proprio vedere che combina...ahahahahah!!!!!
    Continua appena puoi che la storia mi prende sempre di più!!!!
    Kiss Lory^^
     
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306 replies since 6/1/2010, 23:55   4844 views
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